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Riordino Province: il vero problema sono gli uffici periferici

Alla riunione in Provincia, il presidente Di Giuseppantonio rilancia la proposta delle 3 province. Dello stesso tono il sindaco Di Primio: "Se il governo avesse avuto vero coraggio riformatore avrebbe abolito tutte le province"

Tre province per far funzionare bene i servizi da rendere ai cittadini in Abruzzo, ovvero  Chieti, che ha i requisiti fissati dal Governo per numero di abitanti e superficie, L’Aquila e Pescara-Teramo.

E’ la proposta ribadita stamane dal presidente Enrico Di Giuseppantonio nel corso della riunione convocata a Chieti con parlamentari, assessori, consiglieri, sindaci e membri del Cal sul tema del riordino.

Il presidente della Provincia, preoccupato per il futuro della città di Chieti, ha evidenziato come il vero problema nei fatti sia quello del riordino degli uffici periferici dello Stato.

“Immaginare che il capoluogo di questa Provincia diventerà una città fantasma mi fa inorridire – ha detto -  purtroppo si riordinano gli uffici al solo fine di fare cassa, ma se questo Governo avesse messo mano al Codice delle Autonomie non saremmo qui a discutere di tagli e accorpamenti, che avranno l’unico effetto di cancellare servizi. Un Governo che ha fatto del rigore la propria bandiera ha fissato requisiti ben precisi come il numero degli abitanti, 350.000 e la superficie, 2.500 chilometri quadrati, che realizzano di fatto dei bacini ottimali. L’Abruzzo ha la possibilità di rientravi in pieno e non può che essere questa la strada maestra da seguire”.

Dello stesso tono l’intervento del sindaco di Chieti Umberto Di Primio, che chiede ai consiglieri regionali di riflettere sulla proposta di dar vita a tre province.

“Ciò che bisogna portare avanti oggi – ha spiegato - è la difesa della provincia tutta e non della sola città di Chieti: se riducessimo tutto al ‘problema capoluogo’ saremmo perdenti fin dall’inizio. La provincia di Chieti come sappiamo possiede tutti i requisiti stabiliti dalla Legge: questo deve essere il primo punto dal quale partire in Consiglio regionale, insieme alle ragioni storiche di questo territorio. Non penalizziamo nessuno in nome della demonizzazione degli uffici pubblici – ha concluso Di Primio - Se il governo avesse avuto vero coraggio riformatore avrebbe abolito tutte le province invece di pensare di ridurle rimandando agli Enti Locali il compito”.

Martedì 23 ottobre il Consiglio Regionale dovrà elaborare e inviare al Governo la proposta di Riordino delle Province.

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