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Manca il Cda degli Istituti Riuniti: colpa dei ritardi della Regione

A giugno il consiglio comunale ha nominato i due portatori di interesse del Comune di Chieti nella Asp1, ma l'ente, che aveva 30 giorni di tempo, non ha ancora ratificato il voto. Così, resta tutto in mano al commissario

Potrebbe finire con una segnalazione agli organi competenti per omissione in atti d’ufficio la mancata ratifica, da parte della Regione, della nomina dei due portatori di interesse del Comune di Chieti nella Asp 1, che comprende anche gli Istituti Riuniti San Giovanni Battista. 

Ma procediamo con ordine: è il 3 giugno scorso quando il consiglio comunale nomina i due portatori di interesse, Maurizio Costa (Forza Italia) per la maggioranza, e Chiara Zappalorto (Partito Democratico) per l’opposizione. Nel giro di tre giorni, gli uffici inviano alla Regione l’esito della votazione dell’assise civica. L’ente ha un mese di tempo per ratificare le nomine, ma indietro non arrivano conferme di nessun tipo. Anzi, l’assemblea dei portatori di interesse della Asp 1 (oltre ai due teatini, ci sono rappresentanti della Provincia, della Regione, dei Comuni di Lanciano, Bomba, Mozzagrogna e Vasto) tarda ad essere convocata, proprio a causa della mancata ratifica. 

E questo determina una serie di mancanze a catena. Se i portatori di interesse non possono riunirsi, non hanno la possibilità di nominare il consiglio di amministrazione che deve improntare l’indirizzo delle attività. E il commissario Sandra De Thomasis è costretta ad occuparsi non solo dell’attività ordinaria, ma anche di quella straordinaria. Oggi, a 120 giorni dal voto del consiglio comunale di Chieti, la Regione è immobile. Una situazione denunciata stamani (martedì 4 ottobre), in conferenza stampa, dallo stesso Costa e dal collega di partito Emiliano Vitale. 

“L’ennesima prova - commenta quest’ultimo - della scarsa attenzione del presidente D’Alfonso verso la città di Chieti. Può un commissario restare in carica così tanto tempo e amministrare cifre enormi, senza avere organi di gestione e di controllo?”, si chiede. Il riferimento è ai 700mila euro stanziati proprio dalla Regione per una serie di lavori di ristrutturazione del primo piano della casa di riposo di piazza Garibaldi. Dovrebbe essere il Cda a fornire gli indirizzi per quella spesa, così come lo stesso consiglio dovrebbe rifare la pianta organica della struttura, magari eliminando figure ad oggi inutili, benché decisamente esose. 

“Temiamo - denunciano Costa e Vitale - che questo ritardo sia sintomo della volontà di far chiudere il San Giovanni Battista, magari a favore di altre strutture private che hanno recentemente chiesto la riconversione di rsa (residenza sanitaria assistita)”.

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