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Riordino Province: Febbo scrive al Senatore Legnini

Lettera aperta dell'assessore regionale Mauro Febbo al Senatore del Partito Democratico Giovanni Legnini. La riportiamo integralmente

Caro Senatore Giovanni Legnini,

sono passate ormai due settimane dal Consiglio comunale di Chieti in occasione del quale è stato approvato all’unanimità un ordine del giorno per salvaguardare in ogni sede l’autonomia della Provincia di Chieti e nel corso del quale ho molto apprezzato il Tuo intervento. A sostegno della posizione emersa mi sono espresso in quella e in diverse altre occasioni così come hanno fatto anche altri autorevoli rappresentanti  del mondo politico, economico ed amministrativo. Inutile ricordarTi le firme a sostegno del documento sottoscritto il 4 u.s. e successivamente inviato al CAL . 

Dal territorio e dai suoi rappresentanti sono arrivate delle chiare prese di posizione mentre manca all’appello quella ufficiale del Partito democratico o meglio, il tuo segretario regionale Silvio Paolucci, ha espresso pubblicamente una posizione in contrasto sia con la Tua sia con quella del gruppo consiliare Pd del Comune di Chieti sia con quella del gruppo consiliare del Pd della Provincia di Chieti. Ci sono da registrare inoltre le posizioni di alcune amministrazioni a guida Pd (che si sono fatte prendere da un campanilismo provinciale ormai superato).

Ritengo necessaria una Tua urgente, forte, chiara e precisa presa di posizione in vista delle prossime e decisive riunioni del Comitato per le Autonomie Locali. Per questo il mio auspicio è che come autorevole esponente del Pd, Tu faccia chiarezza e possa finalmente rendere pubblico ciò che il Partito democratico auspica per il futuro della  Provincia di Chieti.

Bisogna capire, caro Senatore, se c’è la volontà di continuare a lavorare sulla riforma ridisegnando un Abruzzo con tre province dove la Provincia di Chieti, torno a ribadirlo con convinzione, mantenga la propria autonomia visto che peraltro è l’unica che possiede tutti i requisiti stabiliti dalla Legge.

E’ chiaro che questo riordino avrebbe effetti molto più ampi, non solo a livello territoriale, interessando la Pubblica Amministrazione e le sue strutture periferiche. Mantenere la Provincia di Chieti significa conservare una macchina amministrativa ben organizzata, efficiente e funzionale a beneficio di tutto il territorio (lancianese, vastese, ortonese, il sagro-aventino ecc.). Al contrario con una fusione, che equivarrebbe ad un declassamento, si concretizzerebbero effetti negativi a cascata sul funzionamento di strutture vitali come Questura, Comandi provinciali delle Forze dell’Ordine, Asl, Inps, Ufficio scolastico provinciale e riguarderebbero anche sedi periferiche di Organizzazioni e Ordini professionali, sindacati, partiti ecc. Il rischio è che città (Lanciano, Vasto, Ortona, San Salvo, Francavilla al mare, Atessa, Guardiagrele ecc.) e comprensori (Val di Foro, Aventino, Medio e Alto Sangro, Alto e Basso Vastese ecc.) della nostra Provincia perdano l’autonomia e la funzione che si sono radicate in decenni di sana gestione amministrativa.    

Quello che ho più volte sottolineato, anche in occasione del Consiglio comunale di Chieti al quale hai dato un prezioso contributo, è che un’eventuale fusione che coinvolga la Provincia di Chieti provocherebbe danni incalcolabili per l’intero territorio. E’ doveroso ricordare il ruolo preminente che la nostra provincia ricopre anche e soprattutto in termini economici ed è chiaro come esita il rischio di uno sbilanciamento a discapito di zone industriali, artigianali, agricole, orami già ben organizzate e radicate, e soprattutto delle zone interne.

E’ necessario quindi che tutte le forze politiche, economiche e tutti i portatori di interesse analizzino gli scenari futuri e si impegnino affinché si possa giungere alle migliori soluzioni a tutela dei cittadini e del territorio che rappresentano. Il tempo passa ed è giunto il momento di decidere da che parte stare. Mi attendo una Tua risposta chiara e conoscendoTi so che ribadirai la posizione già espressa. Mi auguro altresì che anche i rappresentanti del Pd all’interno del Cal condividano e facciano proprio il documento sottoscritto in Consiglio Comunale e Provinciale di Chieti, in modo che questa posizione trovi la massima adesione anche in seno al Comitato per le Autonomie Locali. 

Cordiali saluti   

 

                 Mauro Febbo

 

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