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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Rifondazione: nuovo attacco del Governo Letta al cuore del Parco della Costa Teatina

La riforma della Legge Nazionale sulle Aree Protette prevede un regime premiale per le aree protette che autorizzeranno nel proprio territorio il maggior numero di impianti aventi impatto ambientale

Nuovo attacco del Governo Letta al cuore del Parco della Costa Teatina. E' quanto rivela il comitato abruzzese di Rifondazione Comunista in relazione all'approvazione da parte del Senato della dichiarazione d’urgenza per un disegno di legge che mira a riformare la Legge Nazionale sulle Aree Protette, lo scorso 11 settembre.

"Quanto approvato in Senato - si legge in una nota -  prevede un regime premiale per le aree protette che autorizzeranno nel proprio territorio il maggior numero di impianti aventi un impatto ambientale. Il DDL prevede infatti che i titolari di impianti di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile, di potenza nominale superiore a 1 MW e aventi un impatto ambientale, versino un contributo all’ente di gestione dell’area protetta che subirà l’inquinamento prodotto dall’impianto. Un impianto come quello citato nel DDL, sarebbe ad esempio la centrale a biomasse di Punta Penna contro la quale moltissimi cittadini si sono battuti".

E così, mentre migliaia di cittadini si battono per difendere la nostra terra e il Parco Nazionale della Costa Teatina, per Rc a Roma si riduce tutto a una questione monetaria. "L'incompatibilità degli impianti con il territorio non determinerà il divieto all'installazione, ma un pagamento che autorizza ad inquinare - si legge ancora - Non vengono tutelati gli interessi collettivi, ma quelli dei privati titolari di impianti inquinanti che possono così comprarsi un territorio. Come hanno denunciato nei giorni scorsi anche autorevoli associazioni ambientaliste (CTS, FAI, Italia Nostra, LIPU, Mountain Wilderness, Pronatura, Touring Club Italiano e WWF Italia), questa riforma si basa sul rovesciamento del principio alla base dell'esistenza stessa dei Parchi Nazionali: non sarà più prevalente la tutela ambientale e il suo interesse pubblico ma l'interesse privato di lobby particolari"

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