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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Emergenza rifiuti: parla il segretario provinciale del Prc

A seguito delle dichiarazioni dell'assessore Caporrella, nel comunicato Riccardo Di Gregorio torna sulla questione rifiuti in Provincia di Chieti, ribadendo il rispetto delle norme e della differenziata

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ChietiToday

E' stupefacente osservare come gli assessori del PDL a vario livello periodicamente tornino a manifestare la volontà di costruire inceneritori sparsi qui e lì sul territorio abruzzese.
Tutto questo nonostante l'inchiesta in corso abbia evidenziato una commistione tra politica e affari a dir poco terrificante e nonostante la legge regionale 45/2007 contenga il vincolo, fortemente voluto da Rifondazione, del 40% di raccolta differenziata al di sotto del quale è impossibile procedere a qualsivoglia valutazione sull’incenerimento in Abruzzo.

L'Assessore provinciale Caporrella nel proseguire la campagna ideologica del PDL a favore dell’incenerimento dimentica che L’Europa da anni e in special modo con la Direttiva 2008/98/CE ha scelto la strada della differenziata e del riciclo, definendo una precisa gerarchia che prevede il recupero energetico quale ultima ratio insieme allo smaltimento.

La stessa direttiva invita gli Stati Membri ad adottare “misure volte ad incoraggiare le opzioni che danno il miglior risultato ambientale complessivo”. Per l’Europa quindi differenziata e recupero energetico sono in contrasto.

In una Regione da un milione e duecentomila abitanti l’incenerimento, oltre che essere dannoso e fuori luogo, è antieconomico se si rispettassero le indicazioni europee, nazionali e regionali sulla differenziata.
Se andiamo a vedere i dati della RD dei Comuni afferenti a Cerratina, siamo ben lontani dall'obiettivo di legge che quest'anno era fissato al 60%!!! Non ci lamentiamo poi se le discariche si riempiono.
E mentre molti piccoli comuni risultano virtuosi, la stessa cosa non si può certo dire per il Comune di Lanciano, ad esempio, fermo intorno al 30%...ricordiamo che l'assessore all'Ambiente di Lanciano fino a poco tempo fa era proprio Eugenio Caporrella.

La discarica di Cerratina ha ancora più di due anni di vita, stando ai dati della Regione e soprattutto considerando l'attuale livello di RD del territorio. Se già aumentasse la quota di RD la vita residua della discarica aumenterebbe consistentemente al di là di previsti e/o autorizzati aumenti della volumetria. 
Certamente pesa su Cerratina, il continuo afflusso di rifiuti negli anni dalle varie province abruzzesi, segno evidente dell'incapacità dei vari Enti preposti (regione, province ed ex-consorzi) a programmare e fare investimenti per l'impiantistica adeguata (TMB, impianti di compostaggio) a rendere ciascun territorio autonomo. A maggior ragione l'ex-Consorzio di Cerratina avrebbe potuto e dovuto utilizzare i profitti dati dai rifiuti extra-consortili proprio per garantire tale autonomia.

Insomma non crediamo alle emergenze costruite ad arte negli anni per giustificare l'affaire "inceneritori". Più che la convegnistica sulle tecnologie per l’incenerimento è oggi necessario invece realizzare impianti di compostaggio ed implementare la raccolta differenziata per evitare il collasso delle discariche.

Questa è la vera strada indicata anche dall’Europa che prevede solo come ultima istanza l’incenerimento.
Se l'Assessore provinciale afferma che ad oggi non ci sono soluzioni, forse farebbe meglio a dimettersi.

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