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Un tratto di corso Trento e Trieste riapre alle auto, scoppia la polemica politica a Lanciano

Il consigliere Verna (Azione), ex assessore, attacca la giunta Paolini per la decisione di eliminare l'area pedonale nel tratto compreso fra piazza Dell'Arciprete e via Gorizia

L'amministrazione comunale decide di riaprire un breve tratto di corso Trento e Trieste, attualmente chiuso alla viabilità e scoppia la polemica politica. La delibera approvata dalla giunta del sindaco Filippo Paolini prevede che dal 1° aprile le auto tornino a transitare nel tratto compreso fra piazza Dell'Arciprete e via Gorizia, ossia l'attraversamento che dalla zona della vecchia stazione ferroviaria porta a viale delle Rose. 

Ma contro la decisione si scaglia il consigliere comunale di Azione Giacinto Verna, già assessore della precedente giunta guidata dal sindaco Mario Pupillo: "Quella di riaprire un breve tratto di corso Trento e Trieste al traffico - attacca - credo sia una delle peggiori idee finora partorite da questa amministrazione comunale. Denota scarsa conoscenza delle problematiche del commercio e assoluta mancanza di visione e di strategia di sviluppo della città. Del resto, quanto oggi in Comune si navighi a vista, è stato già ampiamente dimostrato con la figuraccia dei parcheggi a pagamento nel periodo natalizio. Non credo che Lanciano meriti di fare ancora da cavia alle balzane idee della giunta Paolini".

"Se un Comune ha l’obiettivo di contrastare la desertificazione commerciale e vuole rafforzare l’economia urbana - incalza Verna - deve investire sulla valorizzazione del centro cittadino, così come fanno da decenni tutte le città che puntano a crescere e a diventare più attrattive. La precedente amministrazione ha fatto ciò con opere concrete quali il rifacimento del corso o la ristrutturazione del parco Villa delle Rose. La nostra idea è sempre stata quella di creare un’unica grande area pedonale, un luogo di aggregazione sicuro, che invitasse la gente a uscire e a frequentare un 'grande centro dalla piazza alla Pista', e che potessero farlo in sicurezza famiglie con bambini e anziani. Un’idea destinata ad attrarre non solo i lancianesi e i residenti, ma anche visitatori dal comprensorio e oltre, con la legittima ambizione di puntare a un forte sviluppo turistico di Lanciano. Abbiamo investito in opere e in servizi che potessero ravvivare questo centro, come gli uffici dell’Inps o l’università".

"Non è un caso - rivendica Verna - se quel tratto di corso oggi chiuso alle auto abbia ravvivato tutta l’area e abbia favorito l’afflusso verso il parco di Villa delle Rose, come testimoniato quotidianamente dalla frequentazione e dalla programmazione di eventi. Siamo consapevoli della crisi che da anni attanaglia il commercio e siamo solidali con gli operatori del settore, oltre che disponibili a contribuire alla ricerca di soluzioni, che di certo non possono essere vecchie ricette del Novecento. A pochi parcheggi in più non corrispondono clienti in numero illimitato, ma semplicemente una città meno vivibile. Se questa idea assurda dovesse andare in porto, la conseguenza più evidente sarà quelle di ridurre la frequentazione di quel tratto di corso, penalizzando le attività commerciali presenti sia con il calo di affluenza sia costringendole a ripensare la loro attuale struttura".

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