Rendicontazione spese per l'accoglienza dei migranti, CasaPound Chieti: “E' solo business”

Non è passato inosservato a CasaPound Chieti l'ordine del giorno approvato in settimana in consiglio comunale riguardante la rendicontazione delle spese sostenute dai privati che si occupano dell’accoglienza dei migranti. Attualmente le strutture non hanno alcun obbligo di rendicontare le spese sostenute, ma devono solo fornire l’elenco degli ospiti che si trovano nelle loro strutture.

“L’inarrestabile flusso di immigrati a cui il nostro Governo non sa trovare soluzione – spiega il responsabile cittadino di CasaPound Italia Francesco Lapenna – ha portato ad un ulteriore ridimensionamento delle cifre di accoglienza nella nostra Provincia. La costante emergenza ha portato ad una ricerca spasmodica di collocazioni per questi immigrati; i motivi sono principalmente economici ed il buonismo esasperato che accompagna questo vero e proprio lucro porta al paradosso che ben conosciamo dell'accoglienza a tutti i costi, decisamente in contraddizione con le stesse norme dettate dal Ministero dell’Interno.

È dunque non solo consigliabile ma doveroso - continua Lapenna - che i privati debbano rendere conto non solo delle spese, ma soprattutto dei guadagni che ricavano dallo sfruttamento di quello che ormai da anni definiamo il business dell'immigrazione".

A Chieti operano la struttura di Brecciarola gestita da suor Vera D’Agostino e la cooperativa sociale Fagem, mentre la Sogepa srl è stata inserita nella graduatoria stilata dalla Prefettura. "Le cooperative devono obbligatoriamente rendere conto al comune e quindi ai cittadini di ogni singolo centesimo percepito - dice Lapenna ricordando che CasaPound vigilierà "con ancora più attenzione affinché questi signori dal cuore d'oro non si rivelino in realtà dei cinici affaristi avidi e senza scrupoli che si vogliono arricchire sulla pelle dei cittadini sfruttando soldi pubblici".