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Venerdì, 19 Aprile 2024
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La Regione pensa al Dea di II livello a Pescara, Di Primio difende la sanità teatina: "Chieti è sede di clinica universitaria"

Questa mattina la riunione dei capigruppo regionali per discutere la possibile localizzazione all’ospedale di Pescara. Di Primio chiede una convocazione in Regione per esporre le ragioni a difesa della sanità pubblica teatina

Febbo chiama in ballo i numeri dei due presidi ospedalieri forniti dell’Agenzia Sanitaria Regionale: il pronto soccorso di Pescara ha 93.794 accessi,  ma sono di codice rosso solo il 2,0 e di appropriatezza  solo il 0,4 mentre a Chieti dei 65.644 ingressi sono di codice rosso 4,6 e appropriatezza 4,3.

Il consigliere ricorda che il Polo del cuore è situato a Chieti e non può essere smembrato altrimenti perderebbe la sua potenzialità e funzionalità. “Se proprio dovessi ricorrere anch'io al semplice campanilismo – aggiunge - dovrei ricordare come il reparto di Neurochirurgia dovrebbe essere situato a Chieti essendo un reparto Clinicizzato, cioè oggetto di convenzione con la Facoltà di Medicina situato in Madonna delle Piane. Rilevante e non secondaria è inoltre la presenza intoccabile e imprescindibile dell’università presso l’ospedale di Chieti che, come previsto dal decreto Lorenzin, ingloba un dea di secondo livello come nelle altre realtà dove vi è l’università clinica. Ricordo infine come il decreto commissariale 55 del 10 giugno 2016 (Piano di riqualificazione del Sistema Sanitario Abruzzese 2016-2018) dava mandato alla Regione, al fine di creare un Dea di II livello, di prevedere una integrazione funzionale tra i presidi di Chieti e Pescara presupponendo quindi un ruolo paritetico.

Quindi - conclude Febbo – invito sia i colleghi consiglieri sia gli assessori eletti nel collegio di Pescara (ma regionali) e sia la neo Consulta di Pescara appena nata a lavorare sinergicamente poiché, nonostante l’approvazione della  DGR n.271/17, il Tavolo di monitoraggio del Ministero ancora non ha avviato l’iter e assensodefinitivo alla sua realizzazione. Credo quindi che l'area metropolitana e l'intero Abruzzo meritano un Dea di secondo livello, che significherebbe in sostanza servizi sanitari di più alto livello e di qualità".
 

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