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In Regione è scontro Testa (Fdi) e Marcozzi (M5s): "Attacchi sessisti"

Il capogruppo di Fratelli d’Italia, Guerino Testa critica l'astensionismo dei pentastellati. Marcozzi lo acccusa di "tirare in ballo la mia gravidanza"

Duro scontro in consiglio regionale tra capogruppo di Fratelli d’Italia, Guerino Testa e quella del Movimento 5 Stelle, Sara Marcozzi.

Testa accusa la consigliera Marcozzi "che insiste nell’appellarsi allo spirito di collaborazione , ricordo che il M5s -  lei in primis - ha fatto dell’astensionismo uno stile di vita in consiglio regionale. Dunque, prima di invocare il confronto e l’unità, come se questa maggioranza di Governo glieli abbia negati – sfruttando la difficile situazione emergenziale – faccia mea culpa e, semmai, cerchi di essere collaborativa sempre, non solo quando le conviene apparire tale. I suoi soliti beceri attacchi strumentali – di cui è regina indiscussa - sono oramai diventati scontati. Marcozzi e gli altri componenti del M5s trascorrono di fatto il loro tempo a lamentarsi di ogni minimo ed insignificante dettaglio, tentando di travisare la realtà e sempre con l’intento di distrarre l’attenzione dalle malefatte del governo nazionale, salvo poi attribuire questo modus operandi al presidente Marsilio e non solo. Contraddizioni ed assurdità ad unico scopo propagandistico che la consigliera sarebbe ora che risparmiasse agli abruzzesi. Ricominci manifestando onestà intellettuale e solo dopo potrà parlare di unione delle forze, in questo le dò ragione”.

La consigliera pentastellata concentrandosi sulle parole "pronunciate da Testa" in consiglio:

“È fortemente raccomandato alla Marcozzi di godersi quanto di più bello e importante nella vita: l’arrivo del bebè che le consentirà di tornare più carica e con nuova linfa politica. Sarà la benvenuta”.

accusa il consigliere di Fratelli d'Italia di offendere "tutte le donne che ogni giorno lavorano a testa alta e mandano avanti questa Regione e questo Paese, anche in piena emergenza Covid. Mai nella vita mi era capitato di assistere a un livello tanto infimo, in cui si tira in ballo perfino il mio essere donna. I comunicati continui in cui mi risponde senza essere mai da me chiamato in causa mi spingono a intervenire fin da subito, ancora prima di poter ripetere il mio pensiero in consiglio regionale, guardandolo in faccia.

"Dal canto mio - spiega Marcozzi - interesserò la commissione pari opportunità della Regione e denuncerò l'accaduto. Pensavo che nel 2020 questo modo di ragione fosse ormai superato. A quanto pare mi sbagliavo. Per adesso invito Testa a pensare un po' di più al Governo dell'Abruzzo, visto che il Presidente è esponente del suo partito, e, già che c'è, a fare qualche riflessione sulla propria educazione e sul rispetto dovuto al ruolo delle donne. Mi sembra che ne abbia veramente bisogno".

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