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Regionali, Bonetta: "L’Abruzzo riparta dalla formazione"

Il candidato di Valore Abruzzo, nonchè preside alla d'Annunzio: "Insieme all'edilizia scolastica si pensi anche al capitale culturale. Ecco il Manifesto della scuola abruzzese"

 È stato sbloccato il patto di stabilità ed è stato annunciato l’avvio di 7mila cantieri nelle scuole di tutta Italia.

"Se anche l’Abruzzo, come l’Italia, vuole ripartire, deve porre il capitale culturale e formativo al centro del progetto della sua ripresa economica - commenta Gaetano Bonetta, candidato alla Regione Abruzzo nella circoscrizione di Chieti con la lista civica “Valore Abruzzo” per Luciano D’Alfonso presidente - La qualità dell’istruzione che è necessaria oggi all’Abruzzo reclama a gran voce un forte impulso al coordinamento e alla compartecipazione, affinché la riduzione delle risorse pubbliche non metta in crisi i livelli di benessere formativo già da noi realizzati".

Secondo il programma politico di Bonetta, la nuova amministrazione regionale deve coordinare e aggregare le risorse e i soggetti scolastici  per determinare iniziative comuni e condivise, volte a conservare, potenziare e innovare il patrimonio educativo, e valorizzare i caratteri peculiari della nostra tradizione culturale in un quadro ampiamente europeo.

La strategia di sviluppo che la Regione si darà dovrà fondarsi sui 15 obiettivi di quello che Gaetano Bonetta chiama “Manifesto della scuola abruzzese”, come ad esempio la manutenzione edilizia; la messa in sicurezza delle strutture; l’istituzione della settimana corta; la revisione del piano di dimensionamento degli istituti scolastici; l’istituzionalizzazione degli asili nido e delle scuole dell’infanzia; l’implementazione dell’informatizzazione dei processi culturali e formativi; l’attuazione di un piano operativo che contrasti il fenomeno incipiente della dispersione scolastica e  consenta di elevare il livello delle competenze scolastiche di base; e la formazione continua degli insegnanti.

"La scuola non è un luogo che ospita lo svolgimento degli insegnamenti, ma l’ambiente umano di apprendimento, di quell’apprendimento decisivo per i destini di ogni scolaro – conclude Bonetta – L’istruzione è un “prodotto” che funziona solo  se lo usa in maniera appropriata nell’esistenza individuale e sociale".

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