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Province, Di Stefano: riordino sbagliato, il provvedimento è fermo

"Dopo la positiva riunione con Alfano - dice il Senatore - sembra sempre più forte il convincimento che non c'è logica in questo provvedimento"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ChietiToday

"E' fermo in Commissione l'iter del provvedimento con azione concertata tra alcuni esponenti del PdL ed il relatore Filippo Saltamartini. Questo è facilitato dalla confusione che il Governo ha creato predisponendo oltre al Decreto in questione, anche un provvedimento per modificare il sistema elettorale che regola il voto per le province e che attualmente è al vaglio della Camera dei Deputati".

E' quanto commenta in una nota il Senatore PdL, Fabrizio Di Stefano

"Appare evidente - spiega il Senatore - che i due provvedimenti sono collegati, e non averli nello stesso ramo del Parlamento è un'altra delle tante anomalie su questo argomento. Per quanto mi riguarda, dopo la positiva riunione con Alfano di ieri, sembra sempre più forte il convincimento che non c'è logica in questo provvedimento".

"Le province hanno ancora una funzione? Ed allora manteniamone il più possibile , soprattutto quelle che, come Chieti,ne hanno i requisiti. Le province non hanno ragion d'essere? Allora aboliamole tutte. Questo Decreto Legge ha uno scarso effetto sulla riduzione della spesa, anzi, secondo studi qualificati, porterà inizialmente un aumento dei costi e, solo ad attuazione, quindi nel 2015, un risparmio valutabile intorno ai 65 milioni di euro, somma tra l'altro risibile nel bilancio dello Stato. Alla luce di questo continuiamo a ribadire- conclude- la contrarietà al provvedimento e l'assoluta volontà a non votarlo qualora non venisse modificato."

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