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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

"I sindaci non hanno chiesto di incontrare il presidente e sono debitori verso la Provincia"

La replica del vice presidente Tamburrino, che spiega che i primi cittadini non hanno provato a contattare neanche informalmente Pupillo

“All’amministrazione provinciale non sono pervenute richieste di incontro scritte o verbali da parte dei sindaci, altrimenti le avremmo accolte come abitualmente facciamo”. Così il vice presidente della Provincia, Antonio Tamburrino, puntualizza quanto accaduto ieri (lunedì 17 luglio), nel corso della protesta dei sindaci del centrodestra

“Ricordo ai sindaci - puntualizza - che l’ente Provincia è diventata la ‘Casa dei Comuni’ con la trasformazione in ente di secondo livello e che hanno il dovere di seguire la gestione del territorio attraverso la partecipazione attiva nell’ambito dell’Assemblea di Sindaci, dove purtroppo il più delle volte si registra la loro latitanza e lo stesso accade quando il presidente Pupillo promuove incontri e mobilitazioni”.

Insomma, Tamburrino lamenta che i sindaci, dopo aver annunciato la protesta alla stampa, non avrebbero tentato di contattare neppure per via informale il presidente. 

“A chi invoca la restituzione della fascia del presidente Pupillo - aggiunge - rispondo che l’attuale amministrazione provinciale ha ereditato, dal centrodestra, a fine 2014, un ente sull’orlo del dissesto, con un bilancio che rischiava di non essere approvato e su cui pesava un parere negativo dell’allora dirigente finanziario e dei revisori dei conti. Ci si è assunti tutti insieme la responsabilità di adottare comunque il bilancio e di procedere alla vendita del patrimonio immobiliare per ripianare la situazione economica e salvare la provincia. Anche quest’anno, tra mille difficoltà e il maltempo inclemente, il nostro obiettivo rimane quello di chiudere il bilancio di previsione 2017 a fronte di una trentina di province italiane che hanno già decretato di non farcela e che dunque andranno in default”.

Nel corso della protesta, i sindaci hanno chiesto di dirottare nella casse dei Comuni le entrate tributarie che spettano per legge alla provincia per utilizzarle direttamente su strade e scuole: “La richiesta è veramente sorprendente”, dice Tamburrino. E spiega che la Provincia di Chieti deve riscuotere dai Comuni arretrati sul Tefa (tributo provinciale per l’esercizio delle funzioni ambientali), per un ammontare di circa 3 milioni e 800, dato tra l’altro da aggiornare”.

Tra i Comuni con un maggior debito ci sono Chieti, con oltre 1 milione di euro, e San Salvo, entrambe amministrate da sindaci di centrodestra. 

“Se riscuotessimo quanto dovuto da tutti i Comuni oggi inadempienti  - conclude - avremmo nelle casse della Provincia maggiori risorse da destinare alle opere di viabilità. Invito piuttosto i sindaci della delegazione di centrodestra a collaborare fattivamente all’amministrazione del territorio prendendo parte alla seduta dell’assemblea dei sindaci che fisseremo i primi giorni di agosto, quando approveremo il bilancio di previsione,  che ci consentirà di attenuare i disagi di automobilisti e studenti”.

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