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Processione del Venerdì Santo patrimonio dell'Unesco: tutto fermo

Lo denunciano Di Salvatore (Pd) Giardinelli (Scelta Civica) e Febo (Chieti per Chieti)in conferenza stampa per sottolineare l'immobilità dellamministrazione nel perorare la causa

L’iter per il riconoscimento della Processione del Venerdì Santo fra i beni culturali immateriali dell'Unesco è ancora fermo. Lo denunciano Di Salvatore (Pd) Giardinelli (Scelta Civica) e Febo (Chieti per Chieti), ieri in conferenza stampa per sottolineare l’immobilità politica emersa nel perorare la causa. “Scarso interesse di questa amministrazione o  incapacità del sindaco Umberto Di Primio?” si chiedono i tre consiglieri comunali di opposizione.

Questa la vicenda: nel 2008 si costituì a Chieti una Commissione di studio per predisporre la domanda di candidatura per il riconoscimento della Processione del Venerdì Santo all’Unesco presieduta dall’architetto Di Salvatore, il quale organizzò riunioni e incontri con rappresentanti della Soprintendenza ai Beni Culturali ed Archeologici, della Curia, dell’Arciconfraternita del Sacro Monte dei Morti, dell’Archivio di Stato. Con il sisma del 2009 a L’Aquila tutte le  attività si fermarono.

Nel 2010 con la nuova amministrazione Di Primio venne eletto presidente della Commissione l’avvocato Dario Marrocco. “Quest’ultimo- sottolineano  dall’opposizione-  riunì la Commissione solo una volta. Ad una interrogazione consiliare del dicembre 2012 di Renato Di Salvatore, tesa ad accertare lo stato dell’arte dell’iter di riconoscimento della Processione, il presidente del Consiglio Comunale Marcello Michetti, incaricato dal sindaco Di Primio, promise il proprio interessamento asserendo che la pratica era ferma dove l’avevamo lasciata”.

Ma quasi quattro anni dopo, sembra ancora tutto fermo. “Già questi sono processi che richiedono tempi lunghi, se poi ci fermiamo anche noi la prospettiva di ottenere il prestigioso riconoscimento si allontana sempre più” evidenzia Giardinelli.

“Questa amministrazione – concludono i consiglieri comunali - da un lato afferma di voler incentivare le risorse turistico-culturali della città che potrebbero alimentare un’agonizzante economia cittadina, ma dall’altro lato non  fa  niente per far conoscere la bellezza e la cultura di Chieti al di fuori delle nostre mura”.

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