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Prefettura, i sindaci: "Lasciare a Chieti la sede principale, accorpando Pescara"

Anche dall'assemblea straordinaria dei sindaci della provincia di Chieti arriva il no secco all'accorpamento della prefettura con Pescara. Pupillo: "Le Prefetture, le Questure e i Comandi Provinciali dei Vigili del fuoco non sono semplici agenzie di servizi, non si compensano con strumenti on line"

Anche dall’assemblea straordinaria dei sindaci della provincia di Chieti arriva il no secco all’accorpamento della prefettura con Pescara. Ieri pomeriggio l’incontro convocato dal presidente Mario Pupillo, a sostegno della mobilitazione promossa dalle istituzioni del territorio contro la chiusura e l’accorpamento delle sedi prefettizie, compresi il comando dei vigili del fuoco e della questura. Ipotesi che prevede la perdita della rappresentanza diretta dello Stato, di servizi per il cittadino, la riduzione o declassamento di presidi di gestione della sicurezza con riflessi collaterali negativi su economie e posti di lavoro, tra l’altro in assoluto contrasto con la finalità della riforma Madia che prevede testualmente che la riorganizzazione della P.A. debba avvenire assicurando l’invarianza dei servizi al cittadino.

 “Le Prefetture, le Questure e i Comandi Provinciali dei Vigili del fuoco non sono semplici agenzie di servizi, non si compensano con strumenti on line e per funzionare devono essere inserite nel territorio. Non siamo d’accordo che questa operazione comporti riduzione della spesa – ha spiegato il presidente Pupillo - Chieti è il capoluogo in cui è in corso l’attuazione del progetto-pilota governativo su cui il Governo ha già stanziato 18 milioni di euro e che prevede il recupero e la rifunzionalizzazione delle caserme dimesse per l’abbattimento dei costi di locazioni passive degli uffici periferici dello Stato e per la razionalizzazione dei servizi erogati ai cittadini. Al contrario, se si spostano gli Uffici a Pescara dovrebbero essere reperiti spazi sufficienti e adeguati, operazione che non sarà a costo zero se consideriamo che nel capoluogo adriatico non risultano beni demaniali disponibili allo scopo”.

Eccepiti uno ad uno i parametri la cui presenza in capo all’ambito provinciale di Chieti, stando al testo della legge attuativa, non dovrebbero comportare il previsto accorpamento: tanto per citarne qualcuno l’“estensione territoriale” se consideriamo i suoi 104 comuni e le “caratteristiche del territorio” notoriamente complesse (80 km di costa, comuni montani a oltre 1.200 m.s.l.m., ecc.); la “popolazione residente” per cui Chieti risulta al 53° posto dei capoluoghi di Provincia (393.734 abitanti); le “dinamiche socio-economiche” e gli “insediamenti produttivi” alla luce del PIL della Provincia di Chieti pari al 60% di quello dell’intera regione.

 “Insieme abbiamo deciso di attivare tutte le iniziative utili affinché venga scongiurata l’ipotesi di accorpamento della Prefettura di Chieti con quelle di Pescara e Uffici periferici dello Stato, Questura e Comando dei Vigili del Fuoco, - ha annunciato Pupillo -  anzi chiederemo al Governo, qualora il decreto venga comunque sottoscritto dal presidente della Repubblica, di individuare la sede della Prefettura di Chieti quale ‘sede principale’ accorpando ad essa quella di Pescara”.
 

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