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Il Prc di Vasto conferma la fiducia all'assessore Marra

Il Prc di Vasto conferma la sua fiducia all’assessore Marco Marra e gli esprime solidarietà per le accuse piombategli addosso in queste ore

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ChietiToday

 

Partiamo da una considerazione: il circolo PRC di Vasto conferma la sua fiducia all’assessore Marco Marra e gli esprime solidarietà. Questo intanto per rispondere alle illazioni provenienti dal centro e dal centrodestra cittadino. Abbiamo preferito attendere qualche giorno per esprimere la nostra posizione per un motivo tanto semplice quanto poco considerato da troppe forze politiche: volevamo capire, anziché lanciarci nell’inutile bolgia di comunicati scritti con stile demagogico. E non lo diciamo per opportunismo, ora. Non crediamo che qualcuno riuscirà a trovare un documento del Prc di Vasto di questi ultimi anni che faccia illazioni e desti sospetti su chicchessia, pesanti come quelli piombati su Marco Marra, senza fondamento oggettivo.
Sappiamo che la discrezionalità nell’utilizzo dei voucher può essere un problema (e per questo ci attiveremo per presentare un regolamento che fissi criteri oggettivi), ma qui siamo di fronte ad altro. È palese la speculazione politica in atto. Basta considerare, per rendersene conto, che il fratello dell’assessore, per dimettersi dall’incarico, non ha atteso che la questione venisse fuori (il giorno prima della notizia Gianluca aveva già rinunciato, dopo un solo giorno di lavoro); che nessuno ha potuto dire o scrivere che Gianluca Marra non avesse diritto ad usufruire di voucher; che nessuno ha potuto dire o scrivere che fosse dell’assessore Marco Marra la competenza di prevedere voucher per una qualsiasi attività (infatti è del dirigente, in questo del dott. Mercogliano, come da lui stesso affermato). Per quali motivi, allora, si chiede a Marco Marra di dimettersi, lo si attacca? Evidentemente la questione è puramente politica. È chiara ormai la pressione a fare altre maggioranze a Vasto, senza il Prc. Intento esplicitato nelle note di D’Alessandro gentilmente ospitato da specifici (e speriamo solo casuali) organi di informazione.
Alla fine, quello che meno ci piace di tutta questa storia, indipendentemente da come finirà, è il metodo usato per eliminare politicamente una parte politica. Si nota un atteggiamento terrificante e pericoloso. Terrificante, perché non ci si fa scrupoli di mettere in piedi una sorta di gossip politico infame, per brutti giochi politici e con la consapevolezza di poter macchiare la reputazione di una persona. Pericoloso perché denota un disprezzo per le scelte dei cittadini nel farsi rappresentare. Che senso ha votare se poi è sufficiente gettare fango su una persona per tentare di cambiare una maggioranza? Che senso ha fare politica, anche militante, oppure attivarsi in associazioni, produrre progetti, pensare un modo di vivere la città, se poi, alla bisogna, basta che un consigliere qualunque o un blog qualunque getti sospetti su una persona per scombussolare le carte? Si legge chiaramente in questo modo di fare politica, l’arroganza tipica dei manovratori nelle stanze dei bottoni.
Se questa pratica avesse oggi successo, potrebbe essere facilmente replicata in futuro e così chi occupa una poltrona, anziché rappresentare i cittadini e fare i loro interessi, potrebbe decidere di modificare gli assetti politici in base alle mutate condizioni di potere sul territorio e degli interessi particolari in un dato momento in campo. Sarebbe la vittoria del Marchese del Grillo e del suo motto: «Io sono io, e voi non siete un cazzo».
 
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