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La mensa che non parte, Ginefra e Di Pasquale: "Responsabilità di chi oggi grida allarmi, stressante e pedante la richiesta di commissioni"

I capigruppo di Chieti c'è e Chi ama Chieti si scagliano contro la minoranza e, come già fatto in passato, non lesinano frecciate indirette alla ex alleata Pompilio

"Se esiste una responsabilità politica, è da ricercarsi nei politici che oggi gridano allarmi". Parola dei capigruppo di Chieti c'è e Chi ama Chieti, Vincenzo Ginefra e Silvia Di Pasquale, che si rivolgono alle opposizioni chiedendo di evitare ulteriori polemiche sul servizio di refezione scolastica bloccato per una sospensiva del Tar, ma, di fatto, rialimentano una polemica destinata a durare a lungo. 

Non solo perché i tempi per individuare un nuovo gestore sono ancora lunghi. Ma soprattutto perché il disagio di non poter usufruire del servizio mensa a scuola colpisce centinaia di famiglie teatine e non solo, ripercuotendosi sui bambini che frequentano le scuole comunali. 

Il caso, però, sembra diventato più politico che mai. Ginefra e Di Pasquale sottolineano che "la legge Bassanini ha indicato chiaramente la netta separazione dei poteri di indirizzo e controllo affidati agli organi politici rispetto a quelli di gestione affidati ai dirigenti e relativi uffici; infatti sul servizio di refezione scolastica, l’attuale amministrazione comunale, in aderenza con le linee programmatiche, ha effettuato tutti i passi previsti dalle normative vigenti e cioè indicare agli uffici preposti di espletare in tempi brevissimi la gara d’appalto per il servizio suddetto, a differenza della passata amministrazione rappresentata attualmente nei gruppi di minoranza che hanno fatto ricorso per numerose volte allo strumento della proroga, a dispregio della norma vigente".

Per i due capigruppo di maggioranza, le proroghe "sarebbero state corrette se la passata amministrazione avesse indicato l’indizione della gara, impedendo, di fatto, di produrre miglioramenti al servizio stesso; infatti ricordiamo che durante tutto il periodo di tali proroghe la ditta affidataria risultava spesso oggetto di lamentele da parte dei consumatori sia sulla qualità del servizio che sulla congruità dei pasti. Ciò sarebbe stato evitabile attraverso una verifica e un controllo puntuale sulla refezione e quindi sull’indizione di una gara adeguata".

"La gara del servizio di refezione - aggiungono - è di particolare delicatezza e complessità, e vista anche la natura degli importi, è frequente la possibilità di ricorsi al Tar che spesso si avvale dell’utilizzo della 'sospensiva' al fine di approfondire la fondatezza dei ricorsi. Ciò è distante dal controllo politico che nulla ha a che fare con la preparazione del bando, l’espletamento, l’affidamento, l’aggiudicazione e gli eventuali ricorsi".

Poi, Ginefra e Di Pasquale si scagliano ulteriormente contro la minoranza, definendo "stressante e pedante" il "richiamo al ricorso di commissioni consiliari da convocarsi, convocate e illegittimamente effettuate, in dispregio delle indicazioni degli uffici di presidenza del consiglio, al fine di verificare, accertare, giudicare l’attività degli uffici preposti alla suddetta gara (finanche l’ufficio legale) appare fortemente ingerente e strumentale da parte delle opposizioni che stanno usando questo ricorso per apparire continuamente sui media, mistificando la realtà e confondendo l’opinione pubblica".

Il riferimento è alla commissione riunitasi martedì, nonostante il giorno prima delle convocazione fosse stata rinviata, scelta giudicata irregolare dalla minoranza. 

"Come già detto - incalzano - se esiste una responsabilità concreta sulla vicenda, essa è da ricercarsi nei politici che oggi gridano allarmi quando, avendone il potere, non hanno posto in essere, come già detto in precedenza, gli strumenti di indirizzo per assicurare un idoneo servizio attraverso una nuova gara. Ciò è certamente strumentale e concretamente rappresenta una ricaduta sulle casse del Comune in quanto ogni commissione ha un costo che deve essere giustificato da un reale obiettivo, che francamente, per quanto appena esplicato, non sussiste".

Poi, l'affondo finale di Ginefra e Di Pasquale, che non specificano il destinatario, ma che è verosimilmente individuabile nella ex "alleata" Serena Pompilio, la consigliera di Azione Politica eletta nello schieramento a sostegno del vice sindaco Paolo De Cesare, ma passata tra le file dell'opposizione pochi mesi dopo l'inizio della consiliatura. "Alcuni oppositori - accusano i capigruppo di Chi ama Chieti e Chieti c'è - a cui non stati soddisfatti appetiti di poltrone, si ergono pubblicamente a risolutori di problemi, sfoggiando capacità giurisprudenziali che però stonano con la vicenda che invece andrebbe gestita con delicatezza e distacco vista la particolare caratteristica del servizio, che è rivolto ai bambini e alle loro famiglie, anche rispettosi dei dipendenti comunali che stanno alacremente lavorando per risolvere la vicenda".

I due esponenti di maggioranza "nel rispetto della libertà di pensiero di ogni figura elettivamente coinvolta, invitano le minoranze a lasciare che gli uffici lavorino serenamente alla risoluzione momentanea della problematica del servizio di refezione scolastica in attesa del giudizio definitivo del Tar".

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