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Castiglione nel Comitato ristretto dei sindaci, le accuse di Fratelli d'Italia contro il Pd in vista delle elezioni provinciali

Il portavoce provinciale Tavani contesta la scelta del primo cittadino di Ortona e sostiene che Paolini avrebbe dovuto sostituire Pupillo per rappresentare Lanciano e l'area frentana

L'elezione di Leo Castiglione nel Comitato ristretto dei sindaci della Asl ha lasciato uno strascico di polemiche non da poco. E che promettono scintille in vista di sabato (18 dicembre), quando i primi cittadini dei 104 comuni della provincia di Chieti si recheranno al voto per eleggere il nuovo presidente della Provincia tra Francesco Menna e Filippo Paolini. 

Intanto, l'elezione di ieri ha sollevato le accuse dal portavoce provinciale di Fratelli d'Italia, il sindaco di Fara San Martino Antonio Tavani, che punta il dito contro il Partito Democratico. 

"Nulla di personale con Leo Castiglione - dice - con il quale peraltro abbiamo un rapporto di grande collaborazione istituzionale. Ma quello che è successo oggi ha dell'inverosimile, e conferma la volontà del Pd e dei suoi sindaci di procedere in ogni dove a colpi di alzate di mano e di maggioranza politica, checché ne dica qualche “civico” invece perfettamente schierato, come il sindaco di Atessa. Anche una semplice richiesta di sospensione di dieci minuti al fine di trovare 'tra tutti i sindaci' un più articolato e gratificante (per i territori) accordo, una intesa politica che rappresentasse l'intero territorio - accusa - è stata messa a votazione 'ponderata' e bocciata".

Tavani sottolinea come Pupillo (che faceva parte del Comitato ristretto fino all'elezione del nuovo sindaco di Lanciano Paolini) sarebbe dovuto essere sostituito proprio dal suo successore. "E questo - prosegue l'accusa - sarebbe probabilmente accaduto se avesse vinto Leo Marongiu. Ma il Pd - incalza - si è bellamente sconfessato su quello che aveva deciso appena qualche mese addietro, e quindi oggi Lanciano non ha più titolo di essere rappresentata nel Comitato dei Sindaci della Asl, evidentemente perché non c'era più un sindaco gradito".  

"Quindi - prosegue - la sanità della Frentania non deve essere difesa dal sindaco del suo 'capoluogo' e da un vasto comprensorio che non può essere rappresentato solo da Atessa, ma deve essere appaltata nell'idea del Pd a una parte politica dell’assemblea che fa accordi distanti dalla tutela degli interessi dei cittadini.  Ne prendiamo tristemente atto. Il Pd ha proceduto alla surroga di Lanciano con Ortona, e solo grazie ad un numero minimo legale raggiunto in extremis e dopo un appello rocambolesco, 35 su 35 necessari". 

Tavani conclude con un affondo: "Si è parlato di sanità e ospedali? No, di seggiole e probabilmente accordi per le imminenti Provinciali”.

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