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La Pilkington è in crisi: l'appello del sindaco Magnacca a tutti i parlamentari abruzzesi

Il sindaco di San Salvo ha incontrato il presidente della Pilkington Italia spa Graziano Marcovecchio per parlare del futuro prossimo dello stabilimento di Piane Sant’Angelo

Posti di lavoro a rischio alla Pilkington di San Salvo dove la  situazione si fa sempre più preoccupante dopo il drastico calo del mercato dell’auto e la mancanza di provvidenze governative per facilitarne l’acquisto.

Il sindaco di San Salvo Tiziana Magnacca ieri ha incontrato il presidente della Pilkington Italia spa Graziano Marcovecchio per parlare del futuro prossimo dello stabilimento di Piane Sant’Angelo.

“Le condizioni del mercato dell'auto – ha detto il sindaco Magnacca - fanno supporre una riorganizzazione del gruppo Nsg a livello mondiale che ha già portato il gruppo allo spegnimento,  nell’est asiatico, di due alti forni. Una constatazione che porta ad avere serie forti preoccupazioni sulle decisioni che sarà chiamata a prendere la Nsg anche circa le sorti dello stabilimento di San Salvo”.

Tantissimi sono i posti di lavoro seriamente a rischio, considerando anche il notevole indotto che lo stabilimento di San Salvo genera. Da qui un appello a tutti i parlamentari abruzzesi. “Li voglio citare ad uno ad uno (Andrea Colletti, Daniele Del Grosso, Carmela Grippa, Antonio Zennaro, Gianluca Vacca, Daniela Torto, Valentina Corneli, Fabio Berardini, Luigi D’Eramo, Giuseppe Bellachioma, Camillo D’Alessandro, Stefania Pezzopane, Gianfranco Rotondi, Antonio Martino, Gianluca Castaldi, Primo Di Nicola, Gabriella Di Girolamo del Movimento, Alberto Bagnai, Nazario Pagano, Gaetano Quagliariello e Luciano D’Alfonso) affinché si attivino per potere sostenere questo momento di resistenza della Pilkington San Salvo, chiamata ad essere il più credibile ed il più sfidante degli stabilimenti europei,  comprendendo che il valore di questa azienda  non appartiene solo al territorio di San Salvo e del Vastese"

Magnacca poi si rivolge direttamente ai sindacati e agli operai “che sono certamente i più esposti e che sarebbero chiamati più di tutti a pagare le conseguenze di drastiche riduzioni di personale. Tutti dobbiamo prendere coscienza che i posti di lavoro sono a rischio e nulla è più ‘sicuro’. Il posto di lavoro, lo ribadisco, può essere perso. Ognuno di noi si impegni per fare la propria parte. Tutto questo vuol dire avere consapevolezza che occorre guardare lontano e non arroccarsi, in questo momento, in atteggiamenti poco utili al dialogo tra le parti”.
 

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