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Caos in commissione Bilancio su Teateservizi e il presidente Raimondi sbotta: "Mi dimetto dopo l'approvazione del piano di salvataggio"

"Nessuno è venuto a spiegarci cosa sta succedendo", lamenta l'esponente di Liberi a Sinistra; domani la prima convocazione del consiglio comunale per discutere del piano concordatario che va approvato entro il 31 marzo e poi presentato al tribunale

Una commissione Bilancio importante come quella sul piano di risanamento di Teateservizi senza esponenti dell'amministrazione comunale né amministrativi che spiegassero i dettagli ai consiglieri. Sessantotto pagine di rilievi da parte della Corte dei Conti al Comune di Chieti di cui i componenti dell'assise civica non erano stati informati. Nessun parere della commissione sul documento redatto dal liquidatore Luca Di Iorio alla vigilia del consiglio comunale fissato domani in prima convocazione, perché non c'erano le condizioni per farlo. E il presidente della suddetta commissione, Edoardo Raimondi, furioso assicura: "Resterò alla presidenza solo finché non si voterà l'atto, poi darò le mie dimissioni". 

È il sunto dell'infuocata riunione di questa mattina per discutere di uno dei provvedimenti più delicati di questa consiliatura, che ora rischia di lasciare pesanti strascichi politici. 

I rilievi della Corte dei Conti

I fatti certi sono che, nel primo pomeriggio di ieri, al Comune di Chieti arriva la delibera della Corte dei Conti, firmata dall'estensore Giovanni Guida e dal presidente Stefano Siragusa, con una serie di rilievi pesanti evidenziati in 68 pagine. Si evidenziano irregolarità e inadempienze per quanto riguarda il percorso di razionalizzazione delle partecipazioni societarie, in particolare per quanto riguarda le società in house Teateservizi srl, per la quale si parla di "mala gestio" e di "possibili profili di danno erariale", e Chieti Solidale srl.

Si sottolinea la "non adeguata motivazione dei piani di razionalizzazione delle partecipazioni detenute al 31 dicembre 2021 e 2022 sia in ordine alle ragioni che giustificano l'indispensabilità dello strumento societario per lo svolgimento dei servizi comunali affidati sia in ordine al correlato mantenimento di due distinti veicoli societari in house".

Per Teateservizi, "allo stato degli atti acquisiti" vengono rilevate "gravi criticità nella gestione finanziaria e amministrativa negli esercizi esaminati; scarsa efficacia dell'attività di riscossione posta in essere dalla società; non efficace esercizio da parte del Comune dei propri poteri di controllo spettanti quale socio unico della società, partecipata secondo il modello dell'in house providing".

La Corte dei Conti evidenzia inoltre la "mancata adozione degli atti: piano di ristrutturazione aziendale e/o piano di risanamento, presupposto imprescindibile per poter valutare qualsiasi intervento di soccorso finanziario da parte del Comune socio; mancata valutazione - negli atti finora adottati - della compatibilità del percorso intrapreso volto a scongiurare il fallimento della società con il principio di finanza pubblica di divieto di 'soccorso finanziario' nelle ipotesi legislativamente ammesse; mancata valutazione in concreto di soluzioni alternative da parte del Comune per la gestione del servizio di riscossione (reinternalizzazione, nuova gara, riassetto societario), anche per acquisire elementi comparativi per valutare le condizioni di rinnovo dell'affidamento in essere", nel rispetto di quanto previsto dal Codice dei contratti pubblici".

La Corte dei Conti, parlando di Chieti Solidale, parla di "non puntuale assolvimento, in sede di nomina dell'attuale consiglio di amministrazione da parte dell'assemblea ordinaria della società, degli adempimenti previsti dalla disciplina normativa di cui all'articolo 11 del Tusp, in riferimento alla carenza della motivazione in ordine alle specifiche ragioni di adeguatezza organizzativa che hanno condotto alla nomina di un C.d.a. costituito da tre membri in luogo di un amministratore unico".

Nel pomeriggio di ieri, si tiene la conferenza dei capigruppo nel corso della quale i consiglieri, lamentano in molti, non vengono informati della delibera della Corte dei Conti, proprio alla vigilia del consiglio che discuterà del piano di risanamento di una delle due partecipate di cui si parla.

La commissione Bilancio

Stamani, in commissione Bilancio, vengono invitati, oltre al liquidatore Luca Di Iorio, il sindaco Diego Ferrara, l'assessore al Bilancio Tiziana Della Penna, il segretario generale Celestina Labbadia, in qualità di dirigente ad interim del settore Finanze. Di Iorio è presente, Della Penna arriva in un secondo momento, mentre gli altri invitati disertano la riunione. Una scelta che fa infuriare i commissari, a cominciare dal presidente Edoardo Raimondi.

"È un fatto molto grave - tuona il consigliere di Liberi a Sinistra - che mi lascia amareggiato e abbastanza sbigottito. Mi auguro che il piano venga approvato per salvare la società, garantire la prosecuzione dei servizi, soprattutto la riscossione, e concludere tutto nel migliore dei modi, anche grazie al lavoro del liquidatore, che ha redatto anche i tre bilanci mancanti. Fino ad allora resterò alla presidenza della commissione, ma solo per la salvaguardia della società: immediatamente dopo darò le mie dimissioni. Non ci sono le condizioni politiche affinché le commissioni possano funzionare. Abbiamo iniziato a discutere di questo argomento mesi fa e nonostante le molte richieste per avere ulteriori informazioni e fare una calendarizzazione, non abbiamo mai avuto risposte. Questo è ancora più grave alla luce dei rilievi della Corte dei Conti, che pongono attenzione sul controllo di gestione: temi che abbiamo sollevato un anno fa. In commissione, però - incalza Raimondi - nessuno è venuto a spiegarci cosa sta succedendo, ma credo fosse necessario farlo, vista la convocazione e viste le scadenze imminenti: il piano di salvataggio di Teateservizi va presentato entro il 31 marzo. Oggi, dunque, si constata che non c'è stata la presenza di chi doveva spiegare e la non recezione di una serie di sollecitazioni messe in evidenza da tempo, soprattutto sulla gestione amministrativa. Se non si prende consapevolezza del cambio di passo che chiediamo da almeno un anno - incalza Raimondi - è impossibile mantenere una presidenza che non ha più motivo di esistere. A me interessa soprattutto una svolta positiva per la partecipata, ma se le cose continueranno a essere le stesse non ci sarà una svolta". 

Il consiglio comunale

Un'amarezza che, ora, rischia di creare una nuova nube sulla maggioranza Ferrara, dopo il passaggio della consigliera ex Partito Democratico Barbara Di Roberto al gruppo misto. Una nuvola ancora più nera, considerato che, oltre a Raimondi, nel gruppo Liberi a Sinistra siedono anche Silvio Di Primio e Valentina De Luca. Certo è che, prima del consiglio comunale, sarà necessario riunire un'ulteriore commissione Bilancio ed è pressoché certo che l'assise civica si terrà lunedì 20 marzo, alle ore 18, in seconda convocazione. 

Il piano concordatario va necessariamente approvato entro il 31 marzo per poter garantire la prosecuzione delle attività gestite da Teateservizi.  Una volta approvato in consiglio, dovrà poi essere trasmesso al tribunale integrato nella proposta di concordato in continuità aziendale per l'omologazione. 

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