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Ospedale di Vasto, Paolucci (Pd): "Liste d’attesa e reparti fermi, dov’è il rilancio della Regione?"

Dure accuse da parte dell'ex assessore regionale alla Sanità sulla situazione dei reparti all'interno del presidio ospedaliero

Il consigliere del Partito Democratico ed ex assessore regionale alla Sanità, Silvio Paolucci attacca la Regione sulla situazione a suo dire "in sofferenza" dei reparti all'interno dell'ospedale di Vasto

“La pandemia è finita e la sanità interrotta comincia a emergere con il suo importante numero di prestazioni non erogate all’ospedale di Vasto, dove non esiste più programmazione chirurgica e si opera solo per urgenze ed emergenze. Di questo passo il costo sociale della mancata governance sanitaria andato in onda in questi mesi e della totale inerzia sul fronte dell’edilizia di settore e sulle assunzioni, si ripercuoterà ancora una volta sugli abruzzesi, che sono invece depositari del diritto alla salute, alla cura e alla prevenzione che purtroppo non sembra essere fra le priorità di questo governo regionale”.

In particolare sulla situazione nel presidio vastese Paolucci fa sapere che presenterà un’interrogazione per chiedere all’esecutivo interventi e stato dell’arte.

“Il reparto di Chirurgia ha ormai una sola seduta settimanale e al momento il numero annuo degli interventi è sceso a 400 rispetto ai 1.000/1.200 degli anni precedenti – illustra l’ex assessore alla Sanità – In Otorinolaringoiatria sono oggi 2 le sedute al mese, con una lista d’attesa di circa 200 pazienti e una netta riduzione delle visite specialistiche che, ovviamente, vengono effettuate altrove. Il dato più eclatante riguarda l’Urologia a cui è stata assegnata mezza giornata a settimana (ovvero 6 ore settimanali) di sala operatoria, nonostante abbia importanti numeri sulle liste di attesa: per la classe A, tumori, sono  376 i pazienti che per la patologia in essere dovrebbero effettuare l’operazione entro un mese, ma sono in lista da novembre 2020; per la classe B, patologie benigne, sono invece 315 pazienti in attesa; si raddoppia per la classe C con 638 pazienti; mentre sono 25 per la D. In definitiva per rispondere al bisogno di cure urgenti di 1.354 pazienti in lista d’attesa da mesi, di cui 376 oncologici, quanti anni ci vorranno?".

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