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"Due mesi per un esame istologico, situazione inaccettabile": la denuncia di Smargiassi (M5s)

Il consigliere regionale si è recato all'ospedale San Pio di Vasto in visita ispettiva

“Bisogna aspettare due mesi per poter ricevere il referto dal reparto di Anatomia patologica del San Pio di Vasto". A dirlo è il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Pietro Smargiassi che fa sapere di essersi recato nel nosocomio vastese n visita ispettiva a seguito proprio della segnalazione di alcuni malati oncologici che hanno riportato i disagi dovuti alla carenza di personale.

"Nel reparto, che dovrebbe essere gestito da tre medici più il primario, è rimasto un solo medico, coadiuvato da un collega che però ha il contratto in scadenza. Una situazione potenzialmente gravissima per la diagnosi di malattie oncologiche che in molti casi possono essere curate solo con interventi repentini. Il problema risiede nella cronica carenza di personale dovuta a pensionamenti, anche dal 2018, che non sono mai stati rimpiazzati. Il reparto lavora circa 6000 esami l’anno e accorciare i tempi di attesa per gli utenti è impossibile senza un intervento volto a dotare il comparto del personale adeguato”.

“Entrando nel reparto di Anatomia patologica – continua Smargiassi – c’è un cartello all’ingresso dove tutti i nomi dei medici in servizio sono stati cancellati dopo il pensionamento. Una situazione prevedibile sulla quale però nessuno è intervenuto lasciando ad una sola persona, al massimo due e per periodi limitati, il peso delle analisi di un intero reparto che per ovvi motivi non riesce a tenere il passo con gli esami da processare. Quel cartello è un simbolo del disinteresse e del pressapochismo di chi gestisce il servizio sanitario locale nella Asl 2 e lascia andare in pensione medici senza preoccuparsi di sostituirli – incalza Smargiassi –. E con l’estate la situazione non può che peggiorare ulteriormente. Se il direttore della Asl 2 Schael pensa che i problemi del San Pio risiedano solo nel reparto di Ortopedia e al Pronto Soccorso, dimostra ancora una volta di non conoscere i territori e i presidi che dovrebbe gestire".

Smargiassi spiega che "ci si affida come sempre alla devozione del personale che non si può che ringraziare pubblicamente e che nel silenzio della riservatezza dovuta ai propri pazienti lavora incessantemente fino allo stremo delle forze. Ma questo come sempre non basta e finisce per portare questi “eroi” a consumarsi mentalmente e fisicamente oltre il lecito per il sacrificio a cui sono chiamati”.  

Smargiassi nei giorni scorsi aveva attaccato la Asl 2 per la scelta di affidare la direzione di Geriatria del San Pio a Maria De Laurentiis.

“Nel reparto c’è un grande malumore e senso di sconforto, oltre che grande solidarietà verso la dottoressa Sacchet che lavora nel reparto del San Pio da sempre e che ha dedicato la sua vita alla medicina. Vedersi scavalcare da medici, che hanno ottenuto un punteggio inferiore nel bando e che senza ben specificate motivazioni sono stati messi alla guida del reparto che da anni ha contribuito a gestire non deve essere facile emotivamente e professionalmente. Per queste ragioni ho sentito il dovere di portare la mia vicinanza umana e il supporto emotivo da parte della cittadinanza che in questi giorni mi ha chiamato protestando per l’accaduto”.

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