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Ortona non vuole il Covid hospital, ma il Comitato dei sindaci ribatte: "Nessun egoismo in questa fase"

Nella riunione con il direttore generale della Asl era emersa anche l'ipotesi Atessa, non giudicata fattibile dalla Regione. A quel punto, la scelta è ricaduta sul Bernabeo

Il Comitato ristretto dei sindaci della Asl 01, presieduto dal primo cittadino di Chieti, Umberto Di Primio, vuole far chiarezza sul piano approntato dalla Asl per affrontare il Coronavirus. In particolare, l'azienda sanitaria ha deciso che i casi di Covid 19 vengano trattati in particolare a Chieti e Ortona, mentre ad Atessa saranno inviati i casi più lievi.

Del Comitato fanno parte anche i sindaci di Lanciano, Mario Pupillo, di Vasto, Francesco Menna e di Casoli, Massimo Tiberini.

"La comunicazione diffusa dalla Asl 02 – commentano i quattro primi cittadini – e le dichiarazioni rilasciate nella serata di ieri dal sindaco di Ortona, Leo Castiglione, dalle quali prendiamo le distanze, potrebbero lasciar intendere che la decisione individuata su Ortona sia stata presa dallo stesso Comitato nel corso della video-riunione tenutasi con il direttore della Asl Thomas Schael per fare il punto sulla gestione dell’emergenza Covid-19 in provincia di Chieti. Non è così". 

I sindaci precisano di essersi riuniti alle ore 11 di ieri (martedì 17 marzo), in conference call con il direttore generale Schael, il quale ha esposto una lunga relazione sulla gestione dell’emergenza epidemiologica nella provincia teatina.

A quel punto, è stata esaminata la localizzazione del “Covid Hospital” ad Atessa. "A fronte di un possibile assenso verso la scelta di Atessa - spiegano i sindaci - vi era, però, la lettera del 16/3/2020 a firma del direttore facente funzioni Giuseppe Bucciarelli del dipartimento per la Salute e il Welfare della Regione Abruzzo, con la quale si evidenziava che

il P.O. di Atessa…senza ulteriori investimenti, potrebbe essere utilizzato per gestire pazienti paucisintomatici che non necessitano di assistenza intensiva".

Quindi, per il dipartimento della Salute regionale l’idea della Asl 02 di realizzare ad Atessa il “Covid Hospital” non era percorribile.

"Come sindaco – aggiunge Di Primio – ho ribadito nel corso della riunione del Comitato massima fiducia nelle scelte che la direzione avrebbe adottato, considerato che le stesse debbono essere assunte su criteri di carattere scientifico e medico, oltre che nel rispetto delle norme vigenti. In questa fase emergenziale non può darsi spazio a nessun tipo di condizionamento politico, né egoismo territorial-istituzionale. Per questo ricordo, con orgoglio, che il nosocomio teatino, Hub sanitario per il Covid-19, sta ospitando pazienti provenienti dall’intera provincia, dimostrando la grande organizzazione predisposta dalla direzione, ma soprattutto la straordinaria professionalità ed abnegazione del personale sanitario. Ciò nonostante, è evidente che l’ospedale di Chieti, che si sta attrezzando in collaborazione con l’università per aprire un laboratorio ove svolgere l’analisi sui tamponi, non può essere da solo sufficiente a dare risposte al crescente numero di casi Covid-19. Per questo deve essere individuato un ulteriore presidio ospedaliero da dedicare ai casi di Coronavirus".

"L'ospedale di Atessa è una struttura ancora efficiente, attrezzata e capace di ospitare oltre 100 posti letto – ha ricordato il sindaco di Lanciano, Mario Pupillo - come lo è l’Ospedale di Guardiagrele. Lo stesso sindaco Simone Dal Pozzo, d’altronde, ha inviato al Comitato una email per ricordare come anche il suo presidio potrebbe essere utilizzato".

"Esprimo le mie perplessità e fondamentalmente un diniego a che il presidio ospedaliero di Vasto sia individuato quale “Covid Hospital” – ha aggiunto il sindaco di Vasto, Francesco Menna - Tale mia posizione è determinata dal fatto che il reparto di Malattie infettive è troppo distante dal reparto di Radiologia e che il personale sanitario è carente soprattutto ora che dobbiamo farci carico della domanda che arriva dal vicino Molise a causa della chiusura dell’ospedale di Termoli. Segnalo, tra l’altro, di valutare anche la disponibilità dell’ex ospedale di Gissi.

"Noi sindaci abbiamo sempre sostenuto che fosse necessario, per affrontare questa emergenza, una regia nazionale e regionale – ha detto il sindaco di Casoli, Massimo Tiberini. "Voglio ribadire il mio impegno a mettere a disposizione il nostro presidio ospedaliero, qualora ve ne fosse la necessità, così come sta accadendo a Bergamo, la città più colpita in Italia. Dobbiamo essere pronti e reagire nel più breve tempo possibile, infatti posso già annunciare la piena disponibilità di alcuni imprenditori di donare all’Azienda materiale e attrezzature utili per gli ospedali".

"Pertanto – ha concluso il sindaco Di Primio - non vi è stata alcuna decisione da parte del Comitato rispetto alla individuazione del Covid Hospital, decisione questa, come già ricordato, di competenza esclusiva del dipartimento Sanità della Regione, in condivisione con la Asl 02".

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