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Il caso dell'operaio con 38 di febbre finisce in consiglio regionale: interpellanza di Marcozzi (5 stelle)

La capogruppo chiede al presidente Marsilio di chiarire i fatti e quali misure siano state disposte a tutela della salute dei lavoratori

Finisce in consiglio regionale, con un'interpellanza della capogruppo del Movimento 5 stelle, Sara Marcozzi, il caso dell'operaio andato in lavoro con 38 di febbre. L'episodio, denunciato dalla Fiom, risale a pochi giorni fa: l'uomo, dipendente di una fabbrica della Val di Sangro, è stato fermato all'ingresso, dopo il controllo con il termoscanner predisposto dall'azienda.

E, ora, la pentastellata parla di "enorme falla nel sistema di sicurezza per la salute dei lavoratori a cui avrebbe dovuto lavorare la giunta Lega-Fratelli d'Italia-Forza Italia". Per Marcozzi, il protocollo di sicurezza studiato dalla Regione è da rivedere: "Per questo - spiega - depositerò un'interpellanza urgente per conoscere dal presidente Marsilio in ogni minimo dettaglio come siano andati i fatti e per capire quale organizzazione abbia stilato il centrodestra a tutela dei lavoratori”.

“La necessità di riaprire e di ripartire a tutti i costi, pur di anticipare il Governo nazionale - incalza - rischia di fare male alla salute degli abruzzesi se non è accompagnata da una pianificazione seria".

E aggiunge: "La speranza è che il tampone al lavoratore risultati negativo, ma è inaccettabile che un Governo regionale debba affidarsi alla fortuna quando di mezzo c'è la salute dei cittadini. Pretendo di avere risposte chiare, e chi ha sbagliato se ne dovrà assumere le proprie responsabilità davanti agli abruzzesi”, conclude Sara Marcozzi.

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