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Ombrina si farà, il Ministero ignora la protesta degli abruzzesi

La Conferenza dei Servizi si conclude con un parere positivo alla piattaforma petrolifera al largo della costa teatina. Il Coordinamento No Ombrina: "E' un giorno nero per l’Abruzzo e l’Adriatico". Annunciati ricorsi ed esposti anche in sede penale

Il Governo ha deciso: Ombrina Mare si farà. Il Ministero dello Sviluppo Economico oggi in Conferenza dei Servizi ha rigettato la richiesta di sospensione approvando la piattaforma petrolifera con annessa nave di prima raffinazione al largo della costa teatina. 

Mesi di proteste, ricorsi al Tar, manifestazioni, slogan, sit-in, compreso quello di oggi con più di un centinaio di manifestanti arrivati in pullman a Roma, sono stati quindi ignorati in Conferenza dei Servizi. Dalla piazza si chiedeva la bocciatura del progetto, intonando slogan come Siamo abruzzesi, siamo pastori non siamo pecore cari signori, Pane e olio, senza petrolio, C'è l'Abruzzo da rispettare via i pirati dal nostro mare.

Già rinviata di tre settimane, dopo la richiesta di un'ulteriore sospensione da parte delle associazioni ambientaliste e nonostante l'approvazione, giovedì scorso, della legge che ha istituito il primo parco marino regionale abruzzese, quello dei 'Trabocchi del chietino e costa frentana', alla riunone si sono presentati i rappresentanti della Regione Abruzzo, delle province di Chieti e di di Pescara, e dei comuni di Pescara, Francavilla, Ortona, San Vito Chietino, Lanciano, Rocca San Giovanni, Casalbordino, Torino di Sangro, Vasto, San Salvo, Frisa, Castelfrentano e Fossacesia, tra i circa 35 sindaci presenti, oltre alla società proponente e a rappresentanti del ministero. La conferenza dei servizi nel pomeriggio si è conclusa con un parere positivo.

NO TRIV: ESPOSTI E RICORSI IN TUTTE LE SEDI - Il primo commento è quello del Coordinamento No Ombrina. “E’ un giorno nero per l’Abruzzo e l’Adriatico: ovviamente non ci arrendiamo parchè pensiamo sia un vero e proprio sopruso, con l’impegno di tutti i cittadini vedremo di ribaltare il risultato presentando esposti e ricorsi in tutte le sedi, dalla Giustizia penale a quella amministrativa passando per la Commissione Europea”. Per il Coordinamento No Ombrina, “solo un colpo di mano deciso dal dirigente del Ministero dello Sviluppo Economico pare abbia sbloccato la conferenza a favore dei petrolieri, con una situazione che evidentemente diventava ogni ora sempre più insostenibile e che quindi andava risolta in fretta il prima possibile”.

SCOLLAMENTO GOVERNO-REGIONE  Il Wwf ha sottolineato che "il Governo nazionale, e in particolare il Ministero dello Sviluppo Economico, ha colpevolmente ignorato la volontà di una intera regione. L'approvazione di Ombrina Mare  - sostiene – è il segno del totale scollamento tra il Governo nazionale e il territorio".  Il Wwf ricorda di avere già impugnato il decreto di autorizzazione sulla Valutazione di Impatto Ambientale.

Annuncia ricorsi al Tar e in sede penale il vicepresidente della regione Abruzzo, Giovanni Lolli, a conclusione della conferenza dei servizi. "Il progetto è illegittimo – dice - perché contrasta con due leggi vigenti, leggi regionali che però non sono state impugnate, quindi operano noi abbiamo fatto mettere a verbale questo, più una serie di appunti di come sono state date le concessioni".

Dal centrodestra Mauro Febbo e Lorenzo Sospiri contestano la mancanza di autorevolezza e volontà del governo regionale. “Quella ufficializzata oggi è una sconfitta pesante per tutto l’Abruzzo – dichiarano -  non solo per D’Alfonso e i suoi, autori di ipocrite politiche ambientali e che non hanno evitato questo ed altri progetti così dannosi per il futuro della nostra regione. Ora  siamo curiosi di leggere le dichiarazioni del presidente, o di qualche suo accanito sostenitore, nel tentativo magari di scaricare la responsabilità su altri. Questa volta non ci saranno scuse dietro cui nascondersi”. 

No Ombrina: protesta al Mise 9.11.2015 - foto Twitter

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