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Nuovo ospedale di Vasto, Smargiassi (M5S): "Da Regione vuote promesse, dopo 3 anni e mezzo siamo fermi alla progettazione"

Il consigliere regionale critico sulla visita dell'assessore Verì nel presidio: "Mi sarei aspettato certezze sull'arrivo di medici, acquisto di macchinari e lavori nei locali fatiscenti"

“Un film già visto, l’eterno ritorno di vuote promesse, dopo tre anni e mezzo per il nuovo ospedale siamo ancora in fase di progettazione. L’assessore Verì ha nuovamente buttato fumo negli occhi dei vastesi promettendo investimenti per l’ospedale San Pio e una non meglio specificata progettualità per il nuovo ospedale di Vasto. Una storia che va avanti da anni ma di cui praticamente non si vede nulla”. Ad affermarlo è il consigliere regionale Pietro Smargiassi(M5S).

“La realtà è che si continuano a sbandierare misure spot e investimenti che non tengono minimamente in considerazione i reali bisogni del nostro territorio – continua Smargiassi - mentre i vastesi subiscono la mancanza di alcuni servizi essenziali che potrebbero fare realmente la differenza. Non si può continuare a parlare di situazioni pregresse dopo tre anni e mezzo di gestione fallimentare della nostra sanità, sperando forse che i cittadini non si accorgano di nulla. Vasto ha già bocciato su tutta la linea l’operato dell’assessore Verì e della Lega”.

“Mi sarei aspettato che fossero date maggiori certezze sull’arrivo di nuovi medici, sulla situazione di alcuni locali fatiscenti del presidio ospedaliero, oppure sull’acquisto di holter pressori, macchinari dal costo ridotto che potrebbero aiutare moltissime persone, ma che al momento non è possibile richiedere perché l’ospedale sembra esserne sprovvisto. Com’è possibile stanziare oltre 3.000.000 di euro per il presidio ospedaliero e non riuscire a trovare meno di 2.000 euro per l’acquisto degli holter pressori?

Come sempre si è preferito fare annunci a favore di telecamera nei nostri reparti di eccellenza, con la volontà probabilmente di far passare in secondo piano le situazioni dove ci sono le effettive carenze di organico: come nel caso della rianimazione, o del numero ridotto all’osso degli anestesisti; nessuna parola poi è stata spesa sul reparto di ortopedia, per raccontare come si intende affrontare la situazione disperata dei pochissimi ortopedici presenti; nessun passaggio in neurologia per spiegare perché un malato grave che avesse bisogno di una tac deve aspettare un unico ascensore che viene utilizzato come punto di deflusso per pazienti, defunti, biancheria o vivande”.

“Le criticità sono molte ma a quanto pare manca la volontà politica di porvi rimedio, come nel caso dello spirometro nuovo di cui non si sa neppure se sia mai arrivato a Vasto e se quello arrivato da un altro presidio sia stato sistemato; oppure della mancanza di una cucina che soddisfi le esigenze del presidio o di un tavolo anatomico in acciaio per l’obitorio del San Pio, la cui mancanza rende necessari viaggi da Vasto a Chieti per l’autopsia, una condizione che aggiunge ulteriore dolore alle famiglie dei defunti. La situazione continua ad essere al limite e non si vede la fine del tunnel”.

“Purtroppo la sanità locale continua ad essere oggetto di propaganda per un certo tipo di politica – conclude Smargiassi - grandi annunci prima degli appuntamenti elettorali o in occasione delle nomine, ma viene puntualmente annichilita quando si tratta di erogare servizi ai cittadini”.

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