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Università dell'Adriatico, il rettore incontra il consigliere regionale Febbo

Caputi ha raccolto l'invito del politico di centrodestra, che, in un clima sereno, ha argomentato le sue motivazioni per dire no alla nuova denominazione

Il consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo gli aveva chiesto un incontro oltre una settimana fa, all'indomani dell'approvazione, da parte del Senato Accademico, del nuovo nome dell'ateneo d'Annunzio. E il rettore Sergio Caputi ha raccolto l'invito, convocando per stamani il politico di centrodestra.

Nel corso dell'incontro, Febbo ha espresso la sua contrarietà alla nuova denominazione di "università dell'Adriatico", motivando così la sua opinione: 

Ritengo questa scelta poco  identitaria e non identificatrice di quella specifica area metropolitana che da sempre ha portato avanti scelte programmatiche lungimiranti e sacrifici economici per poter dare lustro alla nostra università.

Non c'è nulla di campanile in questa mia posizione, anzi tutt'altro, e chi conosce la mia storia politica e amministrativa sa chiaramente che non soffro di questa sindrome, tantomeno sono condizionato dalle prossime elezioni. La mia riflessione è semplice, concreta e di buon senso: sul mare Adriatico vi sono anche altre città importanti come Trieste, Venezia, Ravenna, Ancona e Bari e quindi non si identifica solo Abruzzo e più specificatamente l'area metropolitana tra Chieti e Pescara. Mentre oggi il nome di Gabriele d'Annunzio è immediatamente riconducibile al nostro territorio. Inoltre, la denominazione in università dell’Adriatico può sembrare uno scivolamento verso la costa e un abbandono di quei territori interni, collinari e montani, che rappresentano per l’Abruzzo una specifica peculiarità imprescindibile. D’altronde se vediamo come le altre università stanno adeguando le loro denominazioni, e penso a quella di Lecce modificata in "Salento", mi sembra che il mio ragionamento, condiviso dalla stragrande maggioranza dei cittadini, dei professori, personale dipendente e alunni, sia coerente e corretto.

Il consigliere regionale ha chiarito la sua gratitudine nei confronti del rettore, che ha accettato di confrontarsi con idee opposte alla propria, tanto che, in Consiglio di amministrazione, martedì, ha dichiarato di voler rimandare la nuova denominazione, preferendo prima un incontro "di cortesia istituzionale" con le forze politiche locali

L'incontro fra Febbo e Caputi è stato anche l'occasione, per il consigliere, di annunciare la volontà di presentare in consiglio regionale una risoluzione urgente per evitare la vendita dell'ex palazzo Ond (Organizzazione nazionale dopolavoro), che oggi ospita il museo universitario.

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