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Nomina Di Pietro, Febbo: “Atto dovuto, adesso attendiamo la fine del processo penale”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ChietiToday

“Che la dottoressa Sabrina Di Pietro non avesse i requisiti richiesti per ricoprire l’incarico di Direttore Amministrativo dell’Azienda Sanitaria de L’Aquila è stato stabilito e certificato non dal sottoscritto ma bensì dalla sentenza numero 194/2011 del Tribunale de L’Aquila. Mentre sulla nomina della stessa Di Pietro quale Direttore Amministrativo presso la Asl di Chieti c’è un rinvio a giudizio che sicuramente non è giudizio di colpevolezza ma sul cui esito bisogna attendere la fine del processo la cui prima udienza è stata fissata per il 5 dicembre”. Questo il commento del Presidente della Commissione Vigilanza Mauro Febbo che aggiunge quanto segue: “In merito, invece, alle affermazioni gratuite e fuori luogo di Silvio Paolucci penso che deve essere proprio lui a chiedere scusa agli abruzzesi poiché oggi in qualità di assessore regionale alla Sanità ha realizzato e fatto una vera e propria macelleria sociale praticamente tutto il contrario di quanto affermato in veste di segretario regionale del Partito Democratico. Fra qualche mese avremo certezza e contezza del fallimento del suo operato tanto da distruggere anche il risanamento ottenuto grazie alle politiche attuate dal precedente governo regionale. Infatti arriveranno sul tavolo di monitoraggio ministeriale i bilanci in perdita delle quattro Asl abruzzesi.

Per la prima volta dopo anni tutte le Aziende sanitarie chiudono i proprio conti con forti perdite, come già anticipato nella DGR 571 dell'11.10.2017. In testa la graduatoria c’è proprio l’Asl di Chieti che se nel 2014 (n.b. Direttore Generale Zavattaro) aveva chiuso per il secondo anno consecutivo il proprio bilancio con un utile di 213 mila euro, mentre per il 2015 e il 2016 si chiudono per perdite rispettivamente di 33 e 41 milioni di euro (perdite "alleggerite"  da manovre di ingegneria finanziaria di decine di milioni di euro derivanti da richieste - sic !!! - alla curatela fallimentare ex Villa Pini). Tutti disavanzi tra l’altro non autorizzati preventivamente con la Regione. Questi numeri sono la cruda realtà, che il Direttore Generale Flacco dovrebbe maggiormente attenzionare,  e che non hanno bisogno di ulteriori commenti”.  

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