L’incontro ha offerto l’occasione per analizzare il nuovo corso da dare alla Pubblica Amministrazione in un momento storico che impone un cambiamento da effettuarsi in pochi mesi.

In un contesto caratterizzato dalla diminuzione dei trasferimenti dallo Stato centrale e dall’obbligo di rientro dal debito pubblico ereditato, i Comuni, come tutti gli Enti Pubblici, hanno la necessità di incrementare i livelli di efficienza, intervenendo in primis sui processi organizzativi.

La linea da seguire consiste nell’impiegare le risorse umane e finanziarie in modo più razionale, riducendo gli sprechi e utilizzando i conseguenti risparmi per garantire servizi di maggior qualità.

Gli obiettivi di questa nuova logica manageriale sono:

concentrare l’attenzione sul valore che i servizi generano ai cittadini e alle imprese individuando le attività che non producono benefici ed eliminarle;

lavorare a flusso continuo senza interruzioni (superare gli spezzettamenti ed i passaggi a tante posizioni di lavoro diverse);

ricercare la perfezione, intesa come lotta agli sprechi.

Le applicazioni nel settore pubblico potrebbero evidenziare risultati significativi quali:

riduzione dei tempi di risposta del 70%;

recupero di efficienza da attività a non valore del 30%;

forte diminuzione dei costi di gestione (spese di corrispondenza superflue, spese di mission non più necessarie, ecc.);

miglioramento della qualità del 50% (es.: incremento pratiche in ingresso senza errori)