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"Il Comune di Guardiagrele pubblica gli atti in ritardo e i cittadini non sanno cosa accade": l'accusa della minoranza

Il gruppo consiliare di opposizione Guardiagrele il bene in comune, che parla di "una prassi sempre più frequente"

"Il Comune di Guardiagrele pubblica gli atti pubblici con grave ritardo". È l'accusa del gruppo consiliare di opposizione Guardiagrele il bene in comune, che parla di "una prassi sempre più frequente".

Com'è noto, infatti, gli enti pubblici devono rendere noti sull'albo pretorio tutti gli atti adottati. Ma, secondo la denuncia dei consiglieri di minoranza, da qualche tempo ci sarebbero "anomalie nei tempi di pubblicazione di delibere e determine degli uffici". E accusano: "È un fatto gravissimo che mina alle fondamenta il pilastro della trasparenza dell’azione amministrativa".

“Siamo stati amministratori – dichiara la capogruppo Marilena Primavera – e sappiamo bene che esiste generalmente uno scarto temporale tecnico tra l’adozione di una decisione e la sua pubblicazione. È sempre stato così e non siamo così ingenui dal non conoscere come funzionano le cose. Denunciamo, però, che la prassi sta divenendo un fatto sempre più ripetuto e con riguardo a provvedimenti che comportano una certa spesa e riguardano alcuni temi”

“È possibile – prosegue la consigliera Ambra Dell’Arciprete – che tre delibere adottate il 30 dicembre vengano pubblicate e, quindi, siano visibili dopo oltre due mesi? È possibile, poi, che alcuni atti degli uffici che danno esecuzione a quelle decisioni vengano adottate addirittura prima senza che nessuno possa esercitare il benchè minimo controllo?”.

Il gruppo consiliare si riferisce, in particolare, a una delibera della giunta, la numero 203 del 30 dicembre, pubblicata a inizio marzo, con la quale è stato deciso di affidare un servizio di comunicazione istituzionale a una società esterna per 15mila euro. Il riferimento è all'incarico affidato alla società Aladin srl di Ortona.

Ma, lamentano i consiglieri di minoranza, in attuazione di quell’indirizzo, l’incarico esterno è stato dato con un atto di febbraio, cioè con un provvedimento preso un mese prima che fosse visibile la delibera che lo autorizzava.

“Questo – accusa la capogruppo Primavera – è un fatto due volte grave. Innanzitutto perché la stessa giunta, a poche settimane dall’insediamento, aveva già affidato a una borsa lavoro questo stesso servizio e, quindi, contando anche sulle risorse interne, davvero non c’era necessità di spendere altri soldi. E poi perché nessuno ha potuto verificare nulla in anticipo, visto che le decisioni sono divenute pubbliche solo dopo essere state adottate e messe in esecuzione".

Ma, perdipiù, incalza la consigliera, "non sappiamo con quale criterio è stata operata la scelta né abbiamo visto modifiche nella comunicazione amministrativa che continua, peraltro, a transitare su un profilo personale del sindaco. Queste cose non ci piacciono e, francamente, assistere a fatti e comportamenti che di trasparente non hanno nulla è anche ridicolo se gli autori sono quelli che parlano di una trasparenza che fatichiamo a vedere”.

Per fare chiarezza su questa vicenda, il gruppo consiliare ha presentato una mozione, con cui chiede di revocare "questi provvedimenti ritenuti non utili e dispendiosi chiedendo che le somme vengano destinate ad altri fini di solidarietà e di sostegno alle attività economiche".

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