I 5 stelle tornano alla carica: "Subito al voto, basta espedienti per posticipare il ritorno alle urne"
Più di una settimana fa, i pentastellati avevano chiesto chiarezza sui tempi per il ritorno alle urne, ma gli uffici non hanno ancora fornito risposte
A oltre una settimana dalla nota inviata della consigliera regionale del Movimento 5 stelle Sara Marcozzi alla direzione affari della Presidenza e Legislativa per conoscere tempi e modalità di scioglimento del Consiglio regionale e per fare chiarezza sulla data di indizione delle prossime elezioni regionali, gli uffici non hanno ancora dato seguito alla richiesta di chiarimenti.
La consigliera invoca
chiarezza da parte degli uffici e pretendiamo che vengano messe nero su bianco: lo Statuto, la legge elettorale e la legge che disciplinano l'iter sono chiare. Le elezioni devono tenersi entro tre mesi dalla "data del verificarsi dell’evento", in questo caso entro tre mesi dalle dimissioni del Presidente, Luciano D’Alfonso. Se è vero che dovranno essere tenuti in considerazione anche i diritti dell’elettorato passivo, è altrettanto palese che la scelta della data dovrà ponderare e tenere conto anche dei diritto dell’elettorato attivo, nonché assicurare una tempestiva ricostruzione degli organi, in quanto appare evidente il preminente interesse al ripristino del corretto funzionamento della pubblica amministrazione
Entro novembre, dunque, gli abruzzesi dovrebbero tornare alle urne per eleggere il nuovo presidente della giunta regionale.
Incalza Marcozzi:
I cittadini abruzzesi hanno subito la prepotenza istituzionale dell’ex presidente della giunta Luciano D’Alfonso che, in maniera strumentale e intenzionale, ha dilatato i tempi delle sue dimissioni tenendo la regione in ostaggio per ulteriori 5 mesi. E’ evidente che il Pd tenti di posticipare la data delle elezioni, allontanando quanto più possibile il ritorno al voto. I cittadini hanno avuto modo di constatare sulle proprie spalle le politiche di questo governo regionale con i dati sull’occupazione ancora fermi e una regione che non è riuscita ad agganciare la ripresa economica a differenza di altre realtà.Una sanità allo sbando che ha visto la chiusura di 10 ospedali in 10 anni grazie anche alla scelte del precedente Governo del centrodestra. A questo si aggiunga la drammatica situazione delle indegne condizioni in cui versano le nostre strade e la scarsa attenzione che questa maggioranza ha manifestato nei confronti della tutela dell’ambiente. Non meno importante, lo scarso livello di spesa dei fondi europei e il pesante ritardo sugli interventi del masterplan. Ci auguriamo che i cittadini prendano atto del fallimento di questa classe politica e diano fiducia a una forza che in questi anni ha dimostrato di poter essere all’altezza di una responsabilità così grande quale quella di amministrare una regione.