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La mensa che non c'è finisce all'anticorruzione, la denuncia di Costa: "Mi negano gli atti richiesti sulle liquidazioni dei compensi"

L'esponente di minoranza ha scritto all'Anac, al prefetto Forgione, che lo riceverà domani, alla procura della Repubblica e al segretario comunale Labbadia

Il caso della mensa che non c'è arriva addirittura all'attenzione dell'Anac (Autorità nazionale anticorruzione), a cui si è rivolto il consigliere comunale di Forza Chieti Maurizio Costa. 

L'esponente di minoranza ha scritto all'anticorruzione, al prefetto Armando Forgione, alla procura della Repubblica e al segretario comunale Celestina Labbadia, lamentando di essersi visto rifiutare i documenti richiesti sull'appalto sospeso dal Tar che, com'è noto, si pronuncerà in merito l'11 marzo 2022. 

Il 14 ottobre, infatti, Costa aveva inviato formale richiesta dei documenti sull'appalto e sulla relativa ordinanza di liquidazioni di compensi. Una settimana dopo, il 21, la dirigente Paola De Rossi ha risposto che quel documento non può essere visionato dal consigliere perché coperto da privacy. 

Ma, lamenta Costa, "si tratta di documenti su un appalto pagato con soldi pubblici, negato a un consigliere comunale che ha tutta l'autorità per visionare e avere copia di ciò che succede nel Comune. Questo è un atto grave". 

In più, sottolinea nella denuncia all'Anac, "ritengo che sia anomala la procedura secondo cui la liquidazione avvenga con ordinanza dirigenziale, considerato che si tratta di appalto e soldi pubblici". 

Intanto, domani mattina (mercoledì 27 ottobre), il consigliere sarà ricevuto dal prefetto, a cui aveva scritto qualche giorno fa chiedendo un incontro per lamentare la mancata consegna degli atti.

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