Medicina, l'allarme del Movimento 5 Stelle: "All'università di Chieti cancellate molte scuole di specializzazione"
Il consigliere regionale, Francesco Taglieri chiede a università e Regione di lavorare in sinergia
Asl, Regione e università devono lavorare in sinergia per colmare la carenza di professionisti". A lanciare l'appello è il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Francesco Taglieri in relazione alle scuole di specializzazione di Medicina.
"La stima a livello nazionale è che entro dieci anni, ma probabilmente anche prima, mancheranno oltre settemila medici. Bisogna mettere in campo tutto quanto necessario per ottimizzare e incentivare la formazione di nuovi specialisti anche in Abruzzo, e bisogna farlo con azioni mirate che vadano a incrementare il personale di cui si ha più bisogno. Le scuole di specializzazione di area sanitaria attive nelle università abruzzesi, nelle sedi di l'Aquila e Chieti, al momento sono 50 di cui 5 sono in accreditamento provvisorio, in attesa di una nuova valutazione dei requisiti per evitare la chiusura, e 3 sono già chiuse, anche se stanno formando gli ultimi specialisti. Nel dettaglio, sono chiuse le scuole di Igiene, Neurochirurgia ed Oncologia medica a Chieti, mentre Endocrinologia e Urologia a Chieti e Oncologia, Ginecologia e Malattie Cardiovascolari all'Aquila sono in accreditamento provvisorio".
Francesco Taglieri poi spiega che "all'università di Chieti hanno già chiuso molte scuole di specializzazione e molte sembrano essere destinate a farlo. Anche L’Aquila presenta importanti carenze con numerose scuole in accreditamento provvisorio e quindi verso la chiusura. Questo è un dato preoccupante, poiché avere delle scuole di specializzazione di area sanitaria è importante non tanto per una mera questione di prestigio universitario, quanto come serbatoio e polo di attrazione per la creazione e il perfezionamento di quelle risorse umane di cui i nostri ospedali hanno disperatamente bisogno, ma sembrano incapaci di attrarre o reperire. È però fondamentale che i criteri di finanziamento di eventuali borse di studio regionali, e la scelta di quali specialità sostenere maggiormente, siano basati su una attenta analisi basata sul reale fabbisogno di specialisti piuttosto che da criteri di soggettività politico-accademica".