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Febbo: le promesse per la Burgo non si sono concretizzate

In una nota ribadisce l’impegno della Regione, ma precisa che non spetta a Chiodi chiedere il rinnovo della cassa integrazione

L’assessore regionale all’Agricoltura Mauro Febbo, afferma in una nota che le promesse per evitare il licenziamento dei 133 lavoratori Burgo, “non si sono tradotte in fatti concreti”.  

Febbo ripercorre il lavoro della Regione per non abbandonare gli ex lavoratori della Burgo. “L’ulteriore deroga alla cassa integrazione- precisa -era stata concessa grazie all’ottimo lavoro svolto dall’assessore Paolo Gatti, su sollecitazione mia e del sindaco di Chieti. Questo provvedimento straordinario trovava la sua motivazione sull’implementazione del progetto In.te, per il quale erano necessari alcuni mesi. In questo modo si sarebbe scongiurato il licenziamento dei lavoratori che avrebbero trovato così una nuova collocazione. Lo stesso assessore Gatti aveva garantito personalmente su un progetto che comunque doveva essere concretizzato. A dimostrazione del fatto che tutte le parti avevano assicurato il loro impegno”, conclude, “ci sono i verbali dei numerosi incontri di questi mesi”.

Nonostante gli esiti non siano stati quelli promessi, l’assessore Febbo ribadisce il massimo impegno della Giunta Chiodi per risolvere positivamente la questione dei 133 cassintegrati. Ma, precisa, “Chiodi non può chiedere la proroga della cassa integrazione, questo spetta all’azienda. Si tratta di un’eventualità che non è tecnicamente possibile e non ci sono i presupposti normativi perché venga realizzata”. Secondo Febbo “nessun Governo potrà mai concederla perché una simile deroga si aprirebbe a centinaia di migliaia di aziende italiane che si trovano nella stessa situazione”.

 

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