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Il teatro Marrucino è ancora senza fondi, Marzoli: "Il tempo è scaduto, sindaco dia certezze"

"Dopo la vittoria del centrodestra - accusa - questo immenso patrimonio culturale della città è stato spazzato via in brevissimo tempo con un danno incalcolabile e oggi il Marrucino rischia di perdere ogni credibilità a livello istituzionale, locale, regionale e nazionale

“Per il Marrucino il tempo è scaduto”. Parola del consigliere comunale Pd Alessandro Marzoli, che sollecita il sindaco a dare risposte chiare in merito. Con la stagione lirica partita in ritardo rispetto al previsto, e i fondi regionali ancora incerti, nonostante le rassicurazioni, c’è il rischio di perdere completamente il titolo di teatro di tradizione. “Il Comune di Chieti - dice Marzoli - deve avere il terrore che questo possa accadere, poiché sarebbe un colpo tremendo per la nostra città”. 

Il consigliere Pd rassicura sui fondi regionali, che “arriveranno con una variazione di bilancio già programmata, per la quale abbiamo previsto tempi brevi”, ma si scaglia contro il Comune, che accusa di inerzia. “Mentre il cda prova a fare qualcosa per salvare l’istituzione - dice - il sindaco e centrodestra teatino continuano con la solita storia, fatta di lamenti e accuse ma non di azione”. 

Dal 1977 al 2010 il Marrucino è stato teatro di tradizione e teatro lirico d'Abruzzo, riconoscimenti ricevuti da ministero e Regione, in quanto dotato di un’orchestra d’eccellenza. Furono anni di tournée internazionali, durante i quali sul palcoscenico salirono i più grandi solisti e direttori d’orchestra del panorama mondiale. “Nella primavera del 2010 - accusa Marzoli - dopo la vittoria del centrodestra, questo immenso patrimonio culturale della città è stato spazzato via in brevissimo tempo con un danno incalcolabile e oggi il Marrucino rischia di perdere ogni credibilità a livello istituzionale, locale, regionale e nazionale. La produzione è ferma zero e siamo costretti ad elemosinare contributi per realizzare qualche opera pur di dimostrare che il teatro di tanto in tanto è aperto. A cosa serve mantenere un direttore artistico - chiede - con il relativo compenso, se non c'è nulla da dirigere?”.

Il consigliere Pd accusa l’amministrazione Di Primio di non aver realizzato nulla sin dal primo insediamento, nel 2010 e di averlo fatto “per un capriccio politico”. 

“È vero che servono le risorse - conclude - ma servono anche impegno, idee ed onestà intellettuale per reperirle. Su questi temi sfidiamo il sindaco a smettere di piangere e a svolgere il suo ruolo. Noi consiglieri comunali faremo la nostra parte”.

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