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Conti del Comune nel caos, l'opposizione chiede la commissione Controllo e garanzia e accusa: "Buio e omertà"

I consiglieri comunali di minoranza sollevano dubbi e invocano risposte sui debiti dell'ente e sul licenziamento dell'amministratore unico di Teateservizi Marchetti

Dopo il caso Teateservizi, con il licenziamento dell'amministratore unico Massimo Marchetti, l'opposizione compatta chiede all'amministrazione comunale di Chieti risposte chiare sui conti e i debiti del Comune. 

Per questo, è partita la richiesta di una convocazione urgente della commissione consiliare Controllo e garanzia, firmata da Serena Pompilio (capogruppo Azione Politica e commissario VII Commissione), Mario De Lio (capogruppo Udc e commissario VII commissione), Maurizio Costa (capogruppo Forza Chieti e commissario VII commissione), Bruno Di Iorio (capogruppo lista Di Iorio Sindaco e commissario VII commissione), Giampiero Riccardo (capogruppo Chieti Viva e commissario VII commissione), Carla Di Biase (capogruppo Fratelli d'Italia), Giuseppe Giampietro (commissario VII commissione), Mario Colantonio (capogruppo Lega). 

Nel documento, indirizzato al sindaco Diego Ferrara, al presidente del consiglio Luigi Febo, al segretario comunale Celestina Labbadia, nonché al presidente della commissione Fabrizio Di Stefano, i consiglieri ricordano che in occasione della commissione Bilancio del 1° febbraio, una settimana prima del licenziamento di Marchetti, quest'ultimo è intervenuto, ma "non sono state sollevate criticità da inadempimento che facessero presagire la volontà di revoca per giusta causa dell'incarico conferito". 

Secondo quanto ricordano i consiglieri comunali di minoranza firmatari della richiesta, durante la commissione "era emersa la completa collaborazione tra il Marchetti e la nuova amministrazione che in più di una occasione era stata presentata come proficua e in via di definizione sui bilanci della partecipata definita più volte parte unita e unitaria del Comune di Chieti".

Inoltre, sottolineano che la revoca dell'incarico "mette in grave difficoltà i dipendenti della partecipata che, dopo aver avuto rassicurazioni sotto Natale sulle loro posizioni lavorative oggi sono in stato di allarme con la procedura di raffreddamento instaurata innanzi al prefetto".

"La seconda riflessione - aggiungono - ancor più preoccupante, è stata la segnalazione svolta dal dirigente Franco Rispoli sulla mancata attendibilità del piano di riequilibrio pluriennale alla luce dei debiti del Comune sconosciuti nella totalità fino a fine gennaio 2022. Debiti venuti allo scoperto, si legge nella segnalazione, grazie a una semplice mail inviata al dirigente dall’assessore agli Affari legali solo lo scorso 20 gennaio, nella quale si faceva riferimento a una transazione non ancora sottoscritta con l’ex Consorzio di bonifica. Circostanza, quindi, evidentemente conosciuta da pochi e sottaciuta non solo ai consiglieri ma anche allo stesso dirigente coinvolto. Circostanza non da poco - incalza la minoranza - visto che ciò pregiudicherebbe l’attendibilità del piano di riequilibrio sul quale da tempo si grida la carenza di tecnicismo e di competenza".

Per questo, hanno chiesto la convocazione della commissione di controllo e garanzia "per far luce sul buio e sull’omertà - accusano - in cui versa la situazione dell’ente teatino e per comprendere il motivo della revoca del mandato al dottor Marchetti solo in prossimità dell scadenza del mandato così mettendo in grave difficoltà i dipendenti della partecipata". 

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