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Lanciano, l'assessora Bendotti scrive agli operatori socio-sanitari: "Grazie per quello che fate"

Parole toccanti per chi continua "anche bardato di mascherine e guanti, ad andare nelle case di queste persone per continuare con passione e amore a fare il proprio lavoro"

L'assessora alle Politiche sociali del Comune di Lanciao, Dora Bendotti, ha scritto una lettera aperta alla cittadinanza, come ringraziamento per lo straordinario lavoro quotidiano degli operatori socio-sanitari in questo periodo di emergenza da Coronavirus. Di seguito il testo integrale.  

Non ho detto una parola in merito a quanto stiamo vivendo tutti in questi giorni. Ho preferito ascoltare, leggere, osservare e  riflettere. Ho aspettato e meditato a lungo prima di fermarmi a scrivere, ho aspettato, cogliendo l'occasione di questo tempo così rallentato e dilatato. 

In questi giorni così cupi e incerti vorrei soffermarmi sul concetto di Speranza, troppe volte invisibile e soggiogata dalle notizie e dalle immagini di guerra cui siamo sottoposti in questo periodo; una Speranza che cerca comunque di farsi strada nella vita comune di tutti noi e lo fa nel modo più semplice eppure efficace che conosce, ovvero, attraverso il lavoro incessante di medici e degli infermieri in prima linea negli ospedali, attraverso la protezione civile e i volontari ogni giorno impegnati ad alleviare le sofferenze dei più fragili.

Essa sembra farsi vedere nel fare della gente affacciata ai balconi o tra i canti a distanza da una finestra all'altra, in un modo che salta agli occhi e che fa rumore ed emette suoni e canti ed inni ed applausi. Ma io vorrei farvela vedere e scoprire, questa Speranza anche attraverso il silenzio. Sì, il silenzio e l'umiltà del lavoro e della professionalità di chi continua a prestare il proprio servizio alle persone più fragili, a quelle categorie di persone che già la vita ha messo a dura prova. Mi riferisco al personale socio sanitario, agli educatori, agli psicologi, agli assistenti sociali, a tutti coloro che nella vita - a prescindere da questa terribile emergenza - hanno scelto di lavorare a fianco della gente e per la gente.

Queste persone continuano ad offrire a chi ne ha sempre avuto bisogno, cura e ascolto, prestazioni che già nella normalità della vita comune sono indispensabili, affinché essi non si sentano soli, abbandonati o lasciati indietro e oggi lo fanno sicuramente con la paura in testa ma con la forza del cuore. 

E sono orgogliosa di far parte, in un certo senso, di questa categoria di persone: sono felice perché vedo tradursi, attraverso gli occhi di tutti questi professionisti, quello che nella teorica letteratura accademica medica e psicologica, si trova nei verbi "to cure" e "to care": "curare" e "prendersi cura".

Ed è ciò che realmente fanno, facciamo, curare e prenderci cura. 

Ed io, come assessora alle Politiche Sociali, ma soprattutto come persona, come cittadina, come madre, voglio ringraziare sinceramente e con gli occhi carichi di emozione e speranza, appunto, chi continua, anche bardato di mascherine e guanti, ad andare nelle case di queste persone per continuare con passione e amore a fare il proprio lavoro. Il "prendersi cura" è la massima espressione di altruismo che l'essere umano possiede, è il miglior modo che abbiamo affinché la Speranza si tramuti in realtà, e che la realtà torni ad essere positiva e migliore per tutti. 

Grazie. Grazie per la vostra quotidianità, per il modo in cui stringete le mani ai più fragili, grazie per come accudite e proteggete i più deboli, grazie soprattutto perché lo fate in silenzio e questo che vi rende ancora più straordinari.

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