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La lettera di Pace a Chiodi: "Ti prego, dimmi che non chiuderete i centri per autistici"

Ha compiuto 78 anni l'ex Presidente della Regione. Li ha celebrati scrivendo una lettera all'attuale Governatore Gianni Chiodi, nella quale nella quale gli chiede a cuore aperto di difendere le 4 strutture abruzzesi per bambini autistici, a L'Aquila, Lanciano e Vasto, dalla chiusura

Il 18 novembre l'ex governatore Giovanni Pace ha compiuto 78 anni. Colui che fu Presidente della Giunta regionale dal 2000 al 2005, con Alleanza Nazionale, nato a Chieti nel 1933, città nella quale fu anche consigliere comunale negli anni '60 e '70, ha celebrato la veneranda tappa con una lettera indirizzata a chi oggi ha preso il suo posto: Gianni Chiodi.

Non nascondendo la scarsità dei risultati raggiunti dal governo di quest'ultimo, seppur apprezzandone l'impegno, Giovanni Pace ha scritto una lettera aperta al Presidente Chiodi, pubblicata sul suo sito lettereabruzzesi.com per chiedergli un regalo particolare.

A cuore aperto Pace chiede a Gianni Chiodi che la Giunta continui a sostenere quelle quattro strutture abruzzesi dedicate ai bambini autistici. Due di questi centri di riabilitazione, che supportano circa un centinaio di bambini, sono presenti a Vasto, gli altri due sono rispettivamente a Lanciano e nel capoluogo. Rischiano di sparire da un momento all'altro, assieme alle professionalità di circa 70 operatori.

Ecco il testo integrale della Lettera scritta da Giovanni Pace.

Caro Gianni,
fammi un grosso regalo, per favore.

Assicurami che non è vera la notizia che mi è stata consegnata, come forte doglianza, da alcuni cittadini padri di famiglia, secondo la quale la Regione – insomma la tua Giunta – non assicura il necessario sostegno a quelle quattro (quattro di numero) strutture dedicate, in Abruzzo, alla riabilitazione di un centinaio di bambini autistici.

Dimmi, ti prego, che la tua Giunta non permetterà la chiusura dei centri di L’Aquila, Lanciano e Vasto (Marina e Paese) ove sono ospitati, assistiti e riabilitati quei ragazzi sfortunati; dimmi perciò, ti prego,  che saranno da subito adottati provvedimenti finalizzati, suggeriti peraltro qualche mese fa dal Consiglio Ragionale che ha votato un documento in tal senso,  in ordine al quale – anche questo mi viene riferito - la sub commissaria Baraldi, presente al Consiglio, non ha avuto eccezioni.
Dimmi, sempre per favore, che la Regione non permetterà che una settantina di Operatori in quelle strutture, non dovranno buttare alle ortiche la loro professionalità riconosciuta e apprezzata – così mi viene riferito – e la loro passione.

Affermami che noi Abruzzesi e il Presidente che li rappresenta tutti e al quale vogliamo bene (io almeno ne voglio, e sicuramente), non trascureranno il senso profondo di vicinanza a situazioni che colpiscono bambini e innocenze e che perciò siamo disposti a ogni sacrificio per rispondervi con la solidarietà.
Caro Gianni, se i termini del problema non mi sono stati rappresentati correttamente, ti prego – sempre gratificandomi con lo stesso regalo – di dirmi, che il problema non esiste, che la Giunta non ha negato gli accreditamenti in favore di questo servizio, oppure che li ha negati solo perchè offre lo stesso servizio in esistenti strutture pubbliche che assicurano attività semiresidenziali e riabilitative, il che rende inutile la esistenza dei centri di L’ Aquila, Lanciano e Vasto, che sono privati.

Potresti avere una risposta ugualmente plausibile, e cioè che nelle strutture di cui si parla non si fa un buon servizio, anzi c’è malasanità, oppure che non esistono bambini autistici e che gli Operatori professionali di cui ho parlato sono una invenzione di chi ha trattato con me l’argomento. Insomma potresti dirmi: ma di che stiamo parlando?
Solo se tu fossi in condizioni di tali risposte, potrei dire agli amici che mi hanno trasmesso doglianze che si sbagliano e mi inducono in errori.
So che eviterai risposte e argomenti evasivi o dilatori e, non per cambiar discorso, ricordo che in una intervista da te data al Messaggero (28/1/11) hai affermato, a proposito di mobilità passiva, che pur affligge i conti e riconoscendo che gli Abruzzesi che vanno fuori Regione per farsi curare sono di numero molto più alto degli Italiani che vengono qui da fuori Abruzzo, quanto segue: “si, ma è sempre stato così. Si va dove sono le eccellenze“.

Bene, e condivido, ringraziandoti perché hai riconosciuto che nel periodo che mi ha visto esercitare il mestiere che fai tu oggi, eccellenze in Abruzzo dovevano essercene visto che la mobilità – metro che misura la qualità del servizio - era fortemente attiva. Allora: la mobilità è quella di chi, bene o male e per il tipo di assistenza che va cercando, si può muovere. I bambini autistici non mi sembra che possano recarsi altrove, fuori Regione, a cercare assistenza semiresidenziale per la riabilitazione. O no?

Gianni, sono certo che mi toglierai il nodo alla gola appostovi dalle notizie apprese e di cui ti ho riferito. Ne sono certo: altrimenti tu pure ti sentiresti soffocato dallo stesso nodo.
Buon lavoro, Gianni, nell’attesa del tuo… regalo abbiti un cordiale saluto.

Tuo Giovanni Pace

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