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Piano di riequilibrio, De Lio vuole i documenti e scrive ai revisori dei conti: "Potrebbe essere falsato"

Nel mirino del consigliere dell'Udc le transazioni con i creditori del Comune: per lui, non sarebbero atti validi, ma proposte di accordo

Dopo mesi di richieste di documenti, tramite Pec e interventi in commissione e in consiglio comunale, il capogruppo dell'Udc nel consiglio comunale teatino, Mario De Lio, si rivolge direttamente al collegio dei revisori dei conti. E promette: "Sono pronto a rivolgermi alla Corte dei conti se non avrò risposte". 

Quelle che cerca riguardano alcuni dettagli del piano di riequlibrio finanziario approvato dall'assise civica. In particolare, sotto la lente del consigliere di minoranza sono finite le transazioni con i creditori del Comune che, a suo dire, sarebbero state tentate, ma mai definite. Dunque, la sua tesi è che il piano di riequilibrio finanziario pluriennale approvato rischi di essere non veritiero e di causare ulteriori grane al Comune di Chieti. 

Le prime richieste di De Lio risalgono ad almeno sei mesi fa. Ad aprile, in commissione bilancio, chiese i documenti che certificassero le transazioni del Comune con Deco spa, Consorzio di bonifica, Banca Farmafactoring. Pochi giorni dopo, nel consiglio comunale sul predissesto, come ricostruisce lo stesso De Lio, "l’assessora alle Finanze Tiziana Della Penna dichiarò che 'le transazioni' fossero 'accordi convenuti con il consenso dei creditori'". 

A quel punto, il consigliere inizio a sollevare il nodo cruciale: "Dato che non c’è un vero atto scritto, ma solo il consenso richiesto dal Comune, c’è la possibilità che il piano di riequilibrio non sia veritiero?".

Solo qualche giorno fa, come racconta De Lio, il 29 settembre, durante la commissione Garanzia e controllo, è emerso che non ci fossero veri e propri atti transattivi, ma accordi. A quel punto, l'esponente Udc ha chiesto di ottenere i documenti che attestavano il consenso a quelle proposte transattive, che però, lamenta, "non sono mai arrivati". 

E ora incalza, nella richiesta ai revisori dei conti: "La mancata trasmissione impone di comprendere nella massa debitoria le relative poste per intero e non secondo una dilazione dei pagamenti". 

Al collegio contabile, sottolinea che "chi esercita funzioni pubbliche deve compilare i documenti contabili secondo i postulati tra i quali quelli dell’affidabilità, della veridicità, e della chiarezza". L’obiettivo della richiesta è sapere "se siano stati sottoscritti gli accordi con i creditori per la rateizzazione del debito, ancora non perfezionati al momento dell’avvio del piano di riequilibrio e se non trasmessi con il primo invio, siano stati definiti ed in quali termini" e se, in mancanza di questi, il piano sia da considerarsi inattendibile.

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