Il cantiere della scuola è fermo da 6 mesi, l'opposizione attacca la giunta
Il gruppo Guardiagrele il bene in comune polemizza contro l'intervento da 1 milione e 400 mila euro fermo da tempo
"Da sei mesi il cantiere della scuola ai Cappuccini è fermo e si allontana sempre più la certezza di un edificio nuovo e sicuro per il nuovo anno scolastico".
È l'allarme lanciato dal gruppo consiliare "Guardiagrele il bene in comune" di fronte al blocco dell'opera, a sei mesi dall'insediamento della nuova giunta comunale. Il riferimento è all'intervento alla scuola dei Cappuccini, finanziato con 1 milione e 400 mila euro già appaltati. Il vecchio edificio era già stato demolito.
"Ci troviamo di fronte ad una enorme responsabilità dell'amministrazione comunale - spiega la capogruppo Marilena Primavera - che dovrà spiegare alle famiglie per quale ragione il prossimo anno scolastico non potrà iniziare in un nuovo edificio moderno e sicuro. Durante i cinque anni della nostra amministrazione, a Guardiagrele sono stati avvertiti due terremoti e le famiglie dei nostri studenti ci hanno chiesto scuola sicure e subito. Ci pare gravissimo che neanche questi lunghi mesi di didattica a distanza siano stati sfruttati per far proseguire la costruzione della nuova scuola primaria".
"Con l'appalto già assegnato - aggiunge Gianluca Primavera, ex vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici - oggi avremmo potuto avere una buona parte della nuova scuola e a settembre l’inaugurazione della struttura, invece stiamo aspettando non si sa bene cosa. Noi crediamo che la città, classificata come zona 1 nei termini di sicurezza sismica, dopo avare raggiunto il risultato di avere i fondi e di avere addirittura consegnato i lavori, non può permettersi il lusso di aspettare".
"Di Prinzio e Bianco - aggiunge l'ex sindaco Simone Dal Pozzo - parlano di un nuovo progetto sul quale in sei mesi non abbiamo ancora nessuna risposta. La verità, come abbiamo sempre detto, è che si metterebbe fuori gioco un'intera area della città desertificando il quartiere Cappuccini, il centro storico e le contrade, La giunta pare sia in attesa di risposte a Governo e Regione, ma nessun passo è stato fatto e, intanto, il tempo passa. Inoltre bisogna parlare chiaramente ai cittadini: ogni scelta alterativa a quella finanziata sposterebbe avanti la certezza di una scuola nuova e sicura ottimisticamente fra tre-quattro anni. Inutile fare il gioco delle tre carte”.
"Le attività commerciali - aggiunge la consigliera Ambra Dell'Arciprete - che vivono anche grazie alla scuola che futuro avranno? E siamo davvero certi che sia una scelta giusta quella di chiudere via Cavalieri? E con quale serenità si fanno passare mesi e mesi quando tutto è a portata di mano? La verità - conclude - è che un capriccio della campagna elettorale rischia di trasformarsi in un salto nel buio che la città certamente non può permettersi".