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Istituti riuniti, ordinanza del tribunale per verificare pagamenti del Comune

Iacobitti (Pd) spiega che la maggioranza non ha riconosciuto il debito verso le case di riposo come fuori bilancio e ne evita il pagamento usando una "delibera di protezione". Per l'assessore al Patrimonio D'Ingiullo c'è già un accordo

Non c’è pace per le case di riposo cittadine. Nell’ambito del contenzioso in corso tra il Comune di Chieti e gli istituti riuniti di assistenza San Giovanni Battista, di recente il tribunale di Chieti ha emesso un’ordinanza per verificare la correttezza di diversi mandati di pagamento che l'ente potrebbe aver effettuato in violazione dalla delibera di protezione n.825/11, adottata dalla giunta municipale. 

Gli istituti riuniti San Giovanni Battista vantano nei confronti dell'ente comunale un credito di circa 600 mila euro, pienamente certo, liquido ed esigibile in forza del pignoramento delle somme effettuato presso la tesoreria comunale della banca Marche. “La giunta e la maggioranza di centro-destra – dice Enrico Iacobitti, segretario del Pd cittadino e consigliere comunale - non hanno riconosciuto il relativo debito come fuori bilancio e fino ad oggi ne hanno evitato il pagamento grazie all'adozione di una delibera di protezione, che indica le priorità di pagamento dei debiti dell'ente secondo specifica motivazione amministrativa così escludendo il possibile adempimento del debito nei confronti delle case di riposo. Se all'esito della verifica disposta dal tribunale fosse dimostrato che i criteri di pagamento fissati nella delibera sono stati violati - spiega - si avrebbe l'automatica decadenza della delibera stessa e il pagamento immediato delle somme pignorate. Nella fase di riconoscimento dei debiti fuori bilancio avevamo avvertito la maggioranza di destra e il sindaco - prosegue - della necessità di riconoscere il debito con le case di riposo ma Di Primio, fuori da ogni correttezza legale, ha ostinatamente accampato l'idea di una trattativa in corso. Invece, l'ordinanza del tribunale di Chieti dimostra che non vi e' alcuna trattativa e, cosa più grave, se l'ente ha violato la delibera di protezione, il comune dovrà pagare senza potere transattivo”.

L’assessore al Patrimonio, Marco D’Ingiullo, replica a Iacobitti che lo scorso 25 ottobre il Comune e il cda degli Istituti sono giunti ad un accordo, che consiste in “una vantaggiosa transazione che verrà a breve formalizzata con delibera di giunta municipale”. L’accordo prevede che al debito originario di 580 mila euro, vengano scorporati 200 mila euro circa relativamente alle bollettazioni Tarsu e di servizio idrico. Saranno inoltre decurtati altri 80 mila euro a titolo di sconti riconosciuti al Comune di Chieti dalle Case di Riposo.

“In tal modo – puntualizza D’Ingiullo - l’amministrazione comunale potrà rateizzare la somma restante di 300 mila euro in tre rate da 100 mila Euro circa ciascuna con cadenza gennaio 2013, agosto 2013 e febbraio 2014. Successivamente il Comune farà fronte al pagamento di 58 mila euro quale canone di affranco dell’enfiteusi gravante su una porzione dell’immobile di circa 700 metri quadrati, ottenendo così il pieno diritto di proprietà sulla suddetta porzione che, in corso di causa, è stata stimata dal Ctu in circa 900 mila Euro. Da questa operazione – conclude – l’ente otterrà un rientro economico pari a 550 mila euro circa”.

Per Iacobitti, però, questa sarebbe “una delle innumerevoli ipotesi di accordo, succedutesi negli ultimi anni e ad oggi mai concretizzata in atti reali. D'Ingiullo e Di Primio – incalza - dovrebbero spiegare come gestiscono le finanze dell'ente piuttosto che confutare i fatti reali come l'ordinanza del tribunale di Chieti. Si tratta della riprova della incapacità amministrativa di sindaco e giunta, mentre il Comune è sul precipizio del dissesto finanziario”. Il consigliere di opposizione invoca l’intervento del collegio di revisione contabile affinché verifichi “quanto richiesto dalla ordinanza del tribunale e se del caso invii un referto alla Corte dei conti”. 

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