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In Provincia sforato il patto di stabilità

Camillo D’Amico, consigliere provinciale e capogruppo Pdel Pd: "Preveedibile ma sono stati disattenti"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ChietiToday

“La notizia dello sforamento del patto di stabilità nel 2012 era già certa e conosciuta tanto che ne hanno fatto esplicita menzione nell’ampia relazione che ha accompagnato la richiesta del prestito di € 8.000.000 avanzata ed ottenuta dallo stato,  per evitare la dichiarazione di dissesto finanziario. La differenza è solo minimale, tra il previsto e l’accertato, ma la sostanza non cambia e gli effetti sono già evidenti. Ci sono però delle responsabilità politiche che non possono essere sottaciute: lo sforamento era prevedibile ma governabile tanto da poter spostare alcuni pagamenti agli inizi del 2013 ed evitare di mandare a casa 51 persone impiegate negli importanti servizi erogati dai centri per l’impiego; questi lavoratori sono tutti vincitori di concorso e venivano pagati con fondi comunitari. Bene sarebbe stato chiedere autorevoli pareri per tempo ai Ministeri interessati ed evitare di farlo in ritardo  sempre rincorrendo l’emergenza. L’ultima manovra economica partorita dal dimissionario governo Monti ha sostanziato  l’ingiusto ed ulteriore taglio di circa € 7.000.000. Questa manovra dovrebbe garantire il giusto pagamento delle pendenze pregresse alle imprese creditrici ma riduce sensibilmente le possibilità agli enti locali di produrre credibili politiche legate alla loro azione amministrativa; la speranza è che il parlamento neo-eletto faccia giustizia e riporti equilibrio nell’ennesima scelta prodotta a danno del territorio. Noi ricordiamo a Di Giuseppantonio & c. che ebbero un approccio facilone e propagandistico verso la situazione di cassa della provincia perché riconobbero come debiti solo presunte voci di spesa. Lo fecero sulla scorta di una relazione redatta da dirigenti che, solo pochi mesi prima, avevano certificato avanzi di bilancio. Da lì iniziarono i loro guai. La crisi economica, il taglio consistente dei trasferimenti ed il cattivo funzionamento politico della filiera istituzionale hanno fatto il resto. Ad oggi ancora non sappiamo se questa maggioranza avrà la possibilità di una diretta verifica elettorale. Noi lo speriamo e lo auspichiamo.”

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