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IdeAbruzzo dice no al nuovo ospedale fra Chieti e Pescara

Il vicepresidente Di Felice critica la Regione, accusandola di spoliazione e di voler spendere milioni di euro per nuove strutture senza sanare le mancanze di quelle già esistenti. Per lui servirebbero una messa a regime della diagnostica 24 ore su 24 e un rapido smaltimento delle liste di attesa

Ancora una volta si continua a proporre il prosieguo della spoliazione di Chieti. Ancora una volta politici teatini e del territorio ascoltano e non proferiscono parola. Rimangono inermi perché intenti a curare i propri rapporti. Specialmente in questi momenti pre-elettorali”. È la dura accusa di Carlo Di Felice, vice presidente di IdeAbruzzo, in merito all’annuncio del presidente D’Alfonso di realizzare un nuovo ospedale a metà strada fra Chieti e Pescara.

“L’infelice battuta di due giorni fa del presidente D'Alfonso sulla “striscia di Gaza” entro cui includere il ventilato ospedale a servizio del territorio che comprende Chieti e Pescara – incalza - è una di quelle che nelle trasmissioni televisive viene sottolineata da una musichetta sguaiata e in chi ascolta suscita risolini e occhiatine imbarazzate ed imbarazzanti.  

“Questa politica dell'annuncio e del sensazionalismo, unita alla politica del ”farsi i fatti politici propri”, invece di affrontare con realismo i problemi, cerca di creare chimere ed attese per coprire le proprie mancanze”.

Di Felice critica in particolare l’idea di spendere milioni di euro “sempre per costruire nuove strutture e non destinandoli per completare il necessario continuo aggiornamento ed efficientamento di quanto già presente e sottoutilizzato in termini di tecnologia, attrezzature e personale oltre che di strutture”.

Secondo il vicepresidente di IdeAbruzzo, la Regione dovrebbe puntare piuttosto “ad una messa a regime, come in altre regioni, dell’operatività h24 della diagnostica per migliorare e ridurre le liste di attesa”. E critica D’Alfonso che non avrebbe prospettato questa opzione durante la campagna elettorale per le regionali dell’anno scorso.

“Abbiamo bisogno, e non solo a Chieti – continua - di ottimizzare i servizi, rendere operativi gli ospedali h24, migliorare l'operatività dei pronto soccorso, mettere in atto tutte le azioni che abbattano le liste di attesa e contemporaneamente tengano conto delle priorità diagnostiche, abbiamo bisogno di investire su tecnologia e personale, sull'assistenza territoriale, l'assistenza agli anziani, l'assistenza ai disabili e la riabilitazione. Per non parlare della cronica carenza di personale e delle condizioni in cui il personale troppo spesso è costretto ad operare”.

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