A Guardiagrele l'opposizione chiede le dimissioni del direttore generale della Asl
Il gruppo Guardiagrele il bene in Comune, che fa capo all'ex sindaco Dal Pozzo, incalza sui temi già affrontati nella prima ondata della pandemia su cui, accusano "non abbiamo avuto risposte"
Chiede le dimissioni del direttore generale della Asl, Thomas Schael, il gruppo consiliare Guardiagrele il bene in Comune, che fa capo all'ex sindaco Simone Dal Pozzo.
"Ci chiediamo - aggiungono i consiglieri di Guardiagrele il bene in Comune - come stanno sottolineando virologi e specialisti, se la rete assistenziale della nostra provincia sarà in grado di reggere questo impatto visto che c'è già una preoccupante carenza di posti letto e di personale. Esperti del calibro di Massimo Galli sostengono che la nuova sfida è quella di mantenere l’assistenza per le altre patologie ed è questo il motivo per il quale i presidi come quello di Guardiagrele devono avere un ruolo".
Gli esponenti di minoranza accusano di "una incredibile leggerezza nella programmazione della rete ospedaliera e territoriale ed è questa la ragione per la quale chiediamo, ancora una volta, le dimissioni o la revoca dell'incarico al direttore generale della Asl di Chieti. Non dimentichiamo – precisa la nota del gruppo oggi all’opposizione in consiglio comunale – che parliamo di una dirigenza che aveva dichiarato che avrebbe fatto un passo indietro se solo si fosse aggiunto qualcosa al presidio di Guardiagrele, che sta dimostrando incapacità di gestire la somministrazione dei tamponi con attese interminabili ai punti di drive-in, che ha comunicato la assurda sospensione della campagna vaccinale con imprevedibili conseguenze a causa dei ritardi e che ha tolto i medici dalle ambulanze, cosa anche questa denunciata da noi nel più desolante silenzio di tanti paladini a intermittenza della sanità pubblica”.
Ancora, il gruppo Guardiagrele il Bene in Comune pone la questione degli investimenti sulla sanità territoriale e non lesina critiche all'attivazione a Guardiagrele dell’Unità Speciale di Continuità Assistenziale.
“L’Usca - dicono i consiglieri - va giustamente collocata nella sede del distretto, come avevamo segnalato qualche mese fa, ma il fatto che non ci sia stato nessun investimento per prevenire un nuovo deficit di prestazioni ambulatoriali ci fa temere che questo possa essere il preludio di qualche altra sottrazione verso altre sedi in nome di spartizioni politiche alle quali la destra regionale si sta dedicando con molta attenzione in questi giorni. Di fronte a tutto questo – conclude la nota – non si può restare in silenzio e non possa o più tollerare la mancanza di risposte concrete e operative da parte della Regione che, finita la campagna elettorale, deve alla città e al territorio decisioni immediate. Intendiamo inquadrare queste richieste nella nuova programmazione nazionale. Ingenti fondi saranno disponibili - prosegue la nota - e il nostro territorio non può essere tenuto fuori da quello che si va preparando. Le premesse ci preoccupano ed è per questo che il problema va posto subito e in maniera forte".
I temi sollevati sono stati inseriti in un ordine del giorno che verrà discusso in consiglio comunale.