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Green pass per bar e ristoranti al chiuso, Marsilio: "Il governo imbocca la strada sbagliata"

Il presidente della giunta regionale commenta l'esito della riunione tenutasi nel pomeriggio sulle nuove misure. Oltre al green pass, sono stati definiti nuovi parametri per l'ingresso in zona gialla

La proroga dello stato d'emergenza per il Covid, il Green pass dal 5 agosto per poter accedere ai tavoli al chiuso di bar e ristoranti (ma non per consumare al bancone) nonchè per partecipare a spettacoli, manifestazioni sportive, andare in palestra e il tasso di occupazione delle terapie intensive sopra il 20% e il 30% per diventare zona arancione o rossa.

È quanto emerso dalla cabina di regia oggi a Palazzo Chigi.

Il presidente della giunta regionale d’Abruzzo, Marco Marsilio, a margine della riunione tenutasi tra Governo, Regioni, Province e Comuni, commenta così i provvedimenti illustrati.

"Sui nuovi parametri c’è stato un passo in avanti significativo nell’accogliere la richiesta delle Regioni di passare a considerare prioritariamente il tasso di occupazione dei posti letto in ospedale per il passaggio in una fascia più restrittiva (anche se la proposta delle Regioni prevedeva una percentuale più alta per il cambio di fascia da bianca a gialla). Questa decisione consente, seppur all’ultimo giorno utile, di scongiurare il passaggio in zona gialla di alcune Regioni già a partire da lunedì prossimo pur avendo gli ospedali vuoti. A tal proposito - sottolinea - l’Abruzzo non correva tale pericolo nell’immediato, avendo un’incidenza relativa di circa la metà rispetto alla soglia di 50 positivi ogni 100.000".

Critico invece sul green pass Marsilio, secondo il quale si sarebbe imboccata la strada sbagliata. "La filosofia della scelta del governo è contraria a quella suggerita dalle Regioni e da me sostenuta: si doveva e poteva usare il green pass come strumento per ‘liberare’ le persone già vaccinate da restrizioni e limitazioni inutili, per ‘aprire’ discoteche, stadi, teatri e arene per concerti in condizioni di maggior sicurezza. Mentre ora sarà usato per ‘obbligare’ persone, che in molti casi non sono ancora vaccinati solo perché non ci sono stati ancora distribuiti vaccini in numero sufficiente per fornirli a tutti, a esibirlo nei ristoranti o nelle palestre, senza spiegare chi e come sarà tenuto a verificare, far rispettare e sanzionare tale obbligo".


 

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