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Giustizia sociale, petizione da 4 mila firme per dimezzare costi della politica

In meno di due mesi 4.053 cittadini hanno aderito all'appello del movimento guidato dall'ex vicesindaco Di Paolo per ridurre le spese per la politica comunale. Obiettivo è convocare un consiglio comunale per discuterne

Oltre 4 mila firme raccolte in due mesi per chiedere che i costi della politica cittadina vengano dimezzati. L’iniziativa di Giustizia Sociale e del capogruppo Bruno Di Paolo ha trovato appoggio in 4.053 cittadini di Chieti. Una petizione popolare che sarà inviata non soltanto ai consiglieri e al sindaco Umberto Di Primio, ma anche al presidente del consiglio comunale  Marcello Michetti, al prefetto Fulvio Rocco De Marinis, al ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri e al presidente del consiglio Mario Monti.

Obiettivo di Giustizia sociale è che dopo questa petizione popolare venga convocato un consiglio proprio sul tema della riduzione delle spese della politica. Pochi mesi fa, prima che gli venisse revocata la carica di vice dal sindaco Di Primio, Di Paolo aveva accolto in prima persona questa iniziativa, annunciando che avrebbe percepito soltanto metà dell’indennità prevista dal suo ruolo. Quel gesto diede vita ad una serie di reazioni bipartisan e di malumori nella maggioranza che culminarono nell’allontanamento del vice sindaco. Da allora i rapporti di Di Paolo con il centrodestra sono particolarmente tesi.

La petizione da oltre 4 mila firmatari è stata anticipata da una lettera che il segretario cittadino di Giustizia Sociale, Angelo Pasquantonio, ha inviato al primo cittadino. Un atto d’accusa alla gestione Di Primio, in cui il segretario parla di distribuzioni di “deleghe ai consiglieri sempre meno presenti e attivi nelle sedute consigliari”.

E non mancano critiche alla gestione del teatro Marrucino, agli errori della Teateservizi (ultimo e più eclatante l’invio di bollette dell’acqua gonfiate rispetto ai consumi reali, che il sindaco è stato costretto ad annullare chiedendo alla società partecipata di spedire ai cittadini nuovi pagamenti basati su conteggi più corrispondenti al vero), al calendario degli eventi natalizi. 

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