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Gettoni decurtati, ma non vanno in beneficenza come ha deciso il consiglio: scatta l'interrogazione

I capigruppo di Lega, Udc e Fratelli d'Italia chiedono in quale capitolo di bilancio sia stato devoluto il taglio di circa 12 euro per ogni presenza

"Dove sono finite e perché non vengono assegnate in beneficenza le devoluzioni volontarie dei consiglieri comunali?".

È quanto chiede un'interrogazione presentata dai capigruppo in consiglio comunale di Lega, Udc e Fratelli d'Italia, Mario Colantonio, Mario De Lio e Carla Di Biase, in rappresentanza anche dei colleghi di centrodestra. 

Nel dettaglio, gli esponenti di opposizione vogliono risposte sull'effettiva destinazione delle somme decurtate dai gettoni di presenza dei consiglieri comunali. Quelle relative al 2020, sarebbero dovute andare all'emergenza Covid 19, mentre quelle del 2021 a finalità sociali. 

Il 10 dicembre scorso, infatti, il consiglio comunale ha deliberato di rideterminare l'importo del gettone di presenza per la partecipazione alle sedute del'assise civica e delle commissioni consiliari permanenti, destinando la decurtazione di 12,56 euro per ciascun gettone (7%+7%) alle attività sopra citate. 

"Sia in sede della seduta di consiglio ed anche successivamente - si legge nell'interrogazione - era stata resa nota la somma da devolvere per l’anno 2020 pari ad euro 5.426,52,con grande soddisfazione del presidente del consiglio e dei consiglieri comunali tutti per il 'nobile gesto'". 

Ma, spiegano i consiglieri, guardando le determinazioni redatte mensilmente dalla segreteria generale, "si evince che non sono riportati gli importi relativi alla devoluzione delle somme degli stessi consiglieri comunali, così come non è specificato alcun accantonamento".

Inoltre, nella riunione dei capigruppo dello scorso 12 aprile, alla richiesta di delucidazioni al segretario comunale, ricostruiscono gli esponenti di centrodestra, "veniva riferito che le somme derivanti dalle devoluzioni volontarie erano accantonate in un 'non ben specificato fondo', a disposizione dell’amministrazione, riconducendo l’azione ad una presunta obbligatorietà dettata dalla procedura di pre-dissesto in itinere". 

Ma, lamentano i consiglieri, questo sarebbe "totalmente contrastante" con quanto deliberato in aula, dal momento che "l’efficacia e l’effetto dell’atto non si concretizza con una concreta beneficenza,rendendo tutta l’attività economica delle somme devolute volontariamente non trasparente". 

Dunque, Colantonio, De Lio e Di Biase chiedono al sindaco Diego Ferrara di sapere "a quanto ammonta l’effettiva somma delle devoluzioni delle spettanze di ogni consigliere comunale e su quale capitolo di bilancio risulta accatonata", perché non sia stata devoluta per l'emergenza Covid e per finalità sociali, "contravvenendo a quanto stabilito e votato dal consiglio comunale", visto che il predissesto non è ancora stato dichiarato ufficialmente".

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