Genio Civile e rischio sismico: le province chiedono personale e risorse finanziarie

I quattro presidenti delle province abruzzesi chiedono alla Regione di trasferire immediatamente alle province le risorse finanziarie e il personale necessari per poter dare attuazione attraverso gli uffici del Genio Civile alla Legge regionale sulla riduzione del rischio sismico.

“Altrimenti siamo pronti a restituire la delega" minacciano, con inevitabili, gravissimi disagi per i cittadini e  per le imprese.

Catarra, Del Corvo, Di Giuseppantonio e Testa hanno inviato una lettera alla Regione alla luce di una normativa, la cui attuazione è stata sospesa fino a l° gennaio del 2013, che prevede il passaggio da un regime di deposito con controllo a campione pari al 10% dei progetti, ad un regime autorizzatorio relativamente agli interventi ricadenti in zone a media ed alta sismicità pari al 100% dei progetti, con un notevole incremento delle attività a carico degli uffici preposti.

“La Legge 28/2011 è una buona norma – dicono i quattro - ma è altrettanto evidente che le Province, fra i tagli dei trasferimenti da parte dello Stato e l’azzeramento da parte della stessa Regione dei fondi destinati a taluni servizi, sono nella impossibilità di attuare una norma che richiede l’assunzione di personale e l’acquisto di mezzi  e beni strumentali. C’è poi un’altra questione importantissima da rivedere e definire – aggiungono – cioè la riduzione dei diritti d’istruttoria a carico degli utenti: anche su questo versante attendiamo dalla Regione una risposta positiva perché applicare le tariffe previste dalla Legge 28/2011 significherebbe penalizzare oltremodo un settore come quello dell’edilizia che,  al pari degli altri, sta vivendo un momento di forte crisi”.