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Sabato, 20 Aprile 2024
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Forza Italia: "La telenovela del project financing nella più totale confusione"

Febbo rimarca in conferenza stampa: "Forzature e accelerazione nelle procedure che evidenziano l'incapacità e inadeguatezza di questa Giunta regionale. Nell'altro project di buon senso solo 40 milioni"

Forza Italia si schiera ancora contro il project financing per il nuovo ospedale di Chieti e torna a denunciare le spine di una vicenda amministrativa complicata. Lo hanno fatto questa mattina in conferenza stampa il consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo, il capogruppo consiliare di Forza Italia del Comune di Chieti Marco D’Ingiullo e il consigliere comunale e provinciale Emiliano Vitale.

"Sulla vicenda del project financing - sostengono - continua la telenovela iniziata nell'aprile 2014da parte di questo Governo regionale e che oggi si arricchisce di  ulteriori tasselli  che rendono ancora più grottesca ed evidente la forzatura del presidente D'Alfonso, il quale pretende in tutte le maniere dalla Asl di Chieti di arrivare alla definizione dell'iter burocratico e all’avvio dell'opera".

Febbo ha ricordato "come la Giunta regionale, a luglio scorso, a ben 55 mesi dal deposito della iniziale proposta, ha dichiarato ammissibile la proposta dal raggruppamento conosciuto come Maltauro e affidato alla Asl di Chieti il compito di svolgere le procedure per arrivare alla definizione dell'iter tecnico-amministrativo entro il termine di 60 giorni, cioè entro il 7 settembre". 

Delibera e procedura denunciate dallo stesso alle Procure della Repubblica di Chieti, Pescara e L’Aquila, nonché  alla Corte dei Conti e all’Anac. "L’iter e le procedure seguite erano e sono  totalmente  illegittime - spiega ancora il consigliere regionale -  in quanto la procedura della pubblica utilità del project doveva essere dichiarata dalla Asl e non dalla Regione come invece è stato fatto".

Nel sottolineare che "in tutta questa vicenda potrebbero nascere contenziosi e danni erariali enormi nei confronti della Regione Abruzzo e della stessa Asl che pagheranno gli abruzzesi", i consiglieri di FI ribadiscono che la delibera in questione "è viziata all'origine poichè si dichiara che viene espresso  parere favorevole da parte del direttore del Dipartimento Sanità Angelo Muraglia, che in realtà non c'è mai stato, manca addirittura la firma. Stessa contestazione si ripete anche per la Dgr 540 del 29 settembre 2017 sempre su atto inerente il project financing. A questo punto - osservano - è opportuno chiedersi il perché in due delibere che riguardano un’opera così rilevante manchino pareri favorevoli importanti e imprescindibili come quello del responsabile del dipartimento della Salute della Regione Abruzzo.  La Asl di Chieti Lanciano Vasto recepisce la Dgr con la delibera n. 940  del 3 agosto, ma nella stessa non  viene indicato il Rup, ossia il responsabile della procedura, mentre invece vengono incaricati due diverse figure, la prima è l’UOC-IPM, Filippo Manci , per indire conferenza di servizio istruttorio e l'altra è quella del direttore amministrativo, Tiziana Petrella, che deve coordinare una serie di procedure. Quest'ultima si è dimessa di recente poichè rientrata presso la Asl di Pescara e ad oggi la Asl di Chieti non ha ancora provveduto alla nomina del nuovo direttore amministrativo il quale, prima di avventurarsi nell’accettare un incarico di tale portata, avrà sicuramente necessità di tempi medio lunghi per una valutazione opportuna e magari pericolosa.  Invece, il Rup ancora non viene nominato anche se non ci risultano professionalità diverse e qualificate che possano sostituire l’ingegner Manci in tale ruolo.  È del tutto evidente che siamo di fronte ad un pasticcio, un caos, forse creato ad arte, una forzatura amministrativa dettato dalla fretta di chiudere il prima possibile un procedimento di Project financing che non doveva neppure iniziare.

Nonostante questo caos determinato da chi si è accanito in questi anni portando avanti questo progetto del nuovo ospedale di Chieti, l'urgenza di costruire che però viene definitivamente smentita dai 58 mesi passati inutilmente. Ciò che rimane è il mancato inizio dei lavori e sul tavolo rimane solo la proposta avanzata da un altro raggruppamento di imprese che prevede l'intervento antisismico esclusivo solo sulle due palazzine interessate e la manutenzione di un parcheggio che tutti sentono la necessità di realizzare subito. La differenza – concludono Febbo, D’Ingiullo e Vitale - è che nel progetto che piace tanto a D'Alfonso si prevede una spesa di ben 605 milioni di euro dove si  impegna l'Ente Regione a rate di 15 milioni di euro per 25 anni, mentre nell'altro project di buon senso solo 40 milioni, tutto qua la differenza che non ci sembra da poco conto”.

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