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Di Primio si difende: "Nessun regalo a Formula Ambiente"

Il caso nasce per la richiesta dal consorzio che gestisce la differenziata di oltre 3 milioni per 8mila utenze non censite. Il dirigente in una mail privata stima la somma dovuta a meno di 1 milione, ma alla fine il Comune paga 2 milioni e 400mila. Ma per il Comune è una cifra regolare

Definisce “infamanti e diffamatorie” le ipotesi che accostano il Comune di Chieti allo scandalo di “mafia capitale”, il sindaco Umberto Di Primio. E respinge le accuse secondo il quale palazzo d’Achille avrebbe regalato 2 milioni e 400mila euro a Formula Ambiente, consorzio che gestisce la raccolta differenziata in città, formato da una serie di cooperative, fra cui la “29 giugno”, salita agli onori della cronaca per episodi non proprio edificanti.

“Le carte – replica Di Primio – sono state lette in maniera sbagliata. Non abbiamo regalato niente a nessuno, ma pagato meno di quanto ci venisse richiesto per i servizi erogati alla città in questi anni. Abbiamo fatto in modo che chi verrà dopo di noi non si trovi a pagare i debiti che oggi dobbiamo pagare”. Ma c’è un altro punto nella difesa di Di Primio: “Non sono atti della politica, ma degli amministrativi, è una delibera firmata dal dirigente dopo una commissione tecnica”.

Tutto nasce quando Formula Ambiente chiede al Comune di Chieti 3 milioni e 100mila euro di integrazione per la presenza di 8mila utenze non censite, quindi ulteriori rispetto a quanto calcolato nell’appalto affidato al consorzio. Il dirigente di settore, Giuseppe La Rovere, invia una mail con quelle che il sindaco definisce “valutazioni preliminari”, stimando una cifra molto più bassa rispetto a quanto chiesto da Formula Ambiente, poco meno di 1 milione di euro. Alla fine, il Comune paga 2 milioni e 400mila euro. E c'è chi insinua che quei soldi siano stati regalati, poiché si tratta di una somma ben più alta rispetto al calcolo preliminare del dirigente. 

“Nessun regalo – tuona di Primio – le commissioni tecniche hanno trattato al punto da abbassare la somma richiesta. E quello nella mail era un calcolo approssimativo e non ufficiale. Tanto più che il dirigente che ha firmato la mail è lo stesso che ha firmato la delibera dopo aver partecipato alle commissioni”.

“Il Comune – prosegue – non ha dato un centesimo in più fino a quando non ha ricevuto adeguata certificazione da parte della società. Il dirigente La Rovere ha svolto un lavoro certosino e nell’interesse della collettività. Quello che paghiamo oggi non dobbiamo pagarlo domani, e mi riferisco ai circa 2 milioni di euro che questa amministrazione ha sborsato per mancate transazioni della giunta di centrosinistra di Francesco Ricci con Aca e Neturbà. In più, l’appalto con Formula Ambiente l’ha stipulato proprio il centrosinistra”. 

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