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Quattro milioni persi per il completamento della filovia a Chieti: il caso in consiglio regionale

A portare il caso per fare chiarezza con la giunta è la consigliera regionale Sara Marcozzi: “La revoca dei 4 milioni – afferma - è il peggior capolinea per il progetto della città”

La revoca del finanziamento di 4 milioni di euro da parte della Regione Abruzzo per il completamento della filovia a Chieti finisce in consiglio regionale.

A portare il caso, per fare chiarezza con la giunta, è la consigliera regionale teatina Sara Marcozzi. "Parliamo di un'infrastruttura le cui risorse erano state previste già dal 2016, e che dopo anni di attesa trovano il proprio capolinea non in una fermata lungo il tracciato, ma in un nulla di fatto. Le procedure di gara - dice la consigliera e presidente della Commissione d'inchiesta sull'emergenza idrica - non hanno portato all'individuazione di alcun operatore economico, e ciò ha provocato l'inevitabile revoca dei finanziamenti. Non solo, ai 4 milioni di euro non spesi se ne aggiungono altri 200 mila che la Regione aveva già anticipato al Comune e che, adesso, dovranno essere restituiti. Un precedente su cui bisogna fare chiarezza per stabilire cosa non abbia funzionato ed evitare possa ripetersi in futuro”.

Con la determina dirigenziale del 22 dicembre scorso, infatti, la Regione Abruzzo oltre a revocare il finanziamento, ha anche chiesto al Comune di Chieti la restituzione della somma erogata come anticipo dell’intervento. Il finanziamento regionale era stato stanziato per il completamento della filovia da via dei Vestini a piazzale Sant’Anna.

“Con questo progetto la città si sarebbe dotata di un percorso filoviario unico per il nostro territorio, un'opera strategica per la vita dei cittadini, per l'immagine di Chieti e per il potenziale ritorno economico e turistico. Invece portiamo a casa solo un'altra brutta figura. Per questo - conclude Sara Marcozzi. ho depositato un’interpellanza che porterò al prossimo consiglio regionale, per dare modo alla giunta di fornire la propria versione dei fatti, fare chiarezza con i cittadini e, soprattutto, capire cosa si potrà fare con le economie revocate alla costruzione dell'opera. Dobbiamo fare di tutto perché non si perdano mai più occasioni di questo genere”.
 

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